Jordan GodreauJordan Godreau

ACCUSATO IVAN DUQUE DI ESSERE DIETRO IL TENTATIVO DI COLPO DI STATO IN VENEZUELA NEL 2020 

 

Il 3 maggio 2020 in Venezuela iniziava l’operazione Gedeon con la quale un gruppo di mercenari provenienti dalla Colombia pretendeva compiere un colpo di stato nel paese sud americano con lo scopo di destituire il legittimo presidente Nicolas Maduro, a capo del gruppo c’era L’ex berretto verde e mercenario statunitense Jordan Goudreau proprietario della società Silvercorp.

Jordan Goudreau ha rivelato martedì i legami e il sostegno che l’allora presidente della Colombia, Iván Duque, ha fornito al gruppo tra il 2019 e il 2020 per tentare di rapire, uccidere e rovesciare il presidente venezuelano, Nicolás Maduro.

Il 3 maggio 2020 un gruppo di mercenari aveva tentato di entrare in Venezuela con lo scopo di catturare il Presidente Nicolas Maduro e compiere un colpo di stato. L’operazione era stata pianificata e messa su carta con un contratto stipulato tra l’autoproclamato presidente Juan Guaidò e la società statunitense di servizi Sillvercorp che avrebbe provveduto a tutti gli aspetti logistici compreso il reclutamento dei mercenari per un importo totale di 212 milioni di dollari. 

Il commando armato proveniente dalla Colombia avrebbe dovuto entrare illegalmente nel territorio venezuelano attraverso lo stato de La Guaira. Lo scopo del commando una volta entrato nel paese era quello di assassinare membri del governo, commettere attentati e generare confusione nel paese allo scopo di portare a termine un colpo di stato. 

Nel contratto firmato da Juan Guaidò e Jordan Goudreau  risultava  che il nuovo presidente sarebbe dovuto essere proprio Juan Guaidò che era anche il capo della missione. Altre importanti cariche di governo erano poi riservate ai due testimoni della firma dell’accordo con Silvercorp JJ Rendon e Sergio Vergaras. 

Il contrato prevedeva inoltre che il gruppo dei mercenari diventasse una forza sovranazionale che controllava l’intero paese.  In questo modo, Goudreau sarebbe diventato “il capo” di tutte le forze armate venezuelane.  Analogamente, il contratto stabiliva la sospensione di servizi di base come le comunicazioni e il servizio elettrico. 

Ma veniamo alle rivelazioni di Goudreau. Tra i nomi rilevanti troviamo anche quelli dell’ex presidente della Colombia Álvaro Uribe Vélez, degli uomini d’affari colombiani Germán Chica e Néstor Sainz, e degli estremisti dell’opposizione venezuelana Leopoldo López, Juan Guaidó, Lester Toledo, J.J. Rendón e l’ex militare Cliver Alcalá Cordones. Secondo quanto ha riferito,  durante i vari incontri preliminari con i portavoce delle persone coinvolte nel piano,, gli hanno detto che l’operazione doveva terminare con l’eliminazione di Maduro. 

“Volevo che Maduro uscisse vivo, tutti volevano che venisse ucciso, ha detto il mercenario aggiungendo che non gli piace che durante le operazioni ci sia spargimento di sangue. Ha quindi consigliato ai cospiratori che la cosa migliore era che il presidente venezuelano rimanesse vivo. L’operazione sarebbe fallita perché, secondo lui, è stata infiltrata.

L’ex berretto verde ha spiegato che gli oppositori venezuelani hanno garantito loro attraverso i loro portavoce, che Iván Duque si era impegnato a dare sostegno su tre questioni chiave: la prima  era fornire campi di addestramento ai mercenari; quindi  di dare loro protezione e un passaggio sicuro attraverso il confine tra Colombia e Venezuela; e, infine, garantirgli supporto logistico e fornitura di armi, attrezzature e qualsiasi altra cosa di cui avessero bisogno all’interno del territorio colombiano.

Goudreau ha commentato che anche il governo di Donald Trump, allora presidente degli stati Uniti, era a conoscenza dell’operazione, ma è stata sabotata. La stessa Cia è intervenuta direttamente per far fallire il piano perché all’interno degli Stati Uniti alcuni settori non volevano che un successo potesse avvantaggiare Trump.  

Secondo Goudreau, tra i responsabili del sabotaggio dell’operazione ci sarebbero  il capo della CIA in Colombia, Juan Cruz e l’ex direttore della stessa agenzia tra il 2018 e il 2021, Gina Haspel. Allo stesso modo, il mercenario ha commentato che quando Cliver Alcalá è stato arrestato, gli oppositori venezuelani si sono “molto preoccupati”, perché hanno tradito coloro che erano impegnati nell’incursione armata e gli hanno voltato le spalle per liberarsi del piano.

Durante l’intervista, l’ex presidente Duque ha contattato W Radio per negare le parole di Goudreau e affermare che non ha idea di chi sia J.J. Rendón, considerato uno dei principali ideatori della cospirazione, né di aver parlato con Lester Toledo.

Di fronte a queste affermazioni Goudreau ha sorriso in modo ironico aggiungendo che  era “interessante” quello che ha sottolineato l’ex presidente colombiano, soprattutto perché ha foto in cui lui, Toledo e Guaidó sono ritratti assieme. (RT) 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Un pensiero su “ACCUSATO IVAN DUQUE DI ESSERE DIETRO IL TENTATIVO DI COLPO DI STATO IN VENEZUELA NEL 2020”
  1. Bisogna usare i metodi di STALIN scovare questo mercenario ovunque si trova e giustiziarlo così se qualcuno gli viene una ricca idee ci pensa un po’ sopra e l unico linguaggio che questi ( signori) capiscano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *