Luisa González,Luisa González,

TESTA A TESTA NELLE ELEZIONI IN ECUADOR 

 

Luisa González, candidata del partito Revolución Ciudadana (RC) che competerà al secondo turno del ballottaggio presidenziale in Ecuador, ha denunciato irregolarità nel processo elettorale. Secondo la candidata, la sua squadra ha incontrato ostacoli sia nella supervisione di ogni seggio elettorale che nella consegna dei verbali, il che, secondo lei, ha influito sui risultati finali.

Gonzales ha affermato che, se non fosse stato per le incongruenze presentate dal Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), il suo partito sarebbe al primo posto. La candidata ha espresso sfiducia nei confronti del CNE e ha accusato il suo presidente di far parte della campagna dell’attuale presidente, Daniel Noboa. “Questa è stata una lotta di Davide contro Golia”, ha detto González, riferendosi alla difficile competizione elettorale che sta affrontando.

Inoltre, González ha criticato i risultati dell’exit pole pubblicato da Noboa, nel quale veniva dichiarata la vittoria al primo turno. Ha anche accusato l’attuale candidato alla rielezione di utilizzare i fondi del paese per finanziare la sua campagna, considerata una violazione della trasparenza elettorale, riporta TeleSur.

La candidata ha anche chiesto che Noboa ceda la presidenza per poter competere a parità di condizioni nel prossimo ballottaggio. “Speriamo che rispetti la Costituzione”, ha sottolineato, suggerendo che se lo facesse, Verónica Abad assumerebbe temporaneamente la presidenza del paese.

Luisa González ha sottolineato come sia importante l’unione dei partiti di sinistra, insieme a formazioni ambientaliste e indigene, come il Movimento Pachakutik di Leónidas Iza, che ha raggiunto il 5,26% dei voti.

Gonzáles si è mostrata disposta a costruire una tabella di marcia congiunta con altri partiti politici e ha sottolineato la necessità del dialogo: “Le posizioni e le diverse tendenze devono essere portate al tavolo del dialogo”, ha detto.

“È più ciò che ci unisce che ciò che ci separa”, ha affermato Gonzales, sottolineando la necessità di costruire un progetto di paese inclusivo e strutturato, soprattutto in materia di sicurezza. La candidata ha affermato che i risultati ottenuti dimostrano il desiderio di cambiamento da parte del popolo ecuadoriano.

Il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, da parte sua, , ha pubblicato questo lunedì una dichiarazione in cui ha celebrato il trionfo dei candidati del suo partito Azione Democratica Nazionale (ADN) all’Assemblea Nazionale, dopo le elezioni presidenziali e legislative, dove c’è stato un pareggio tecnico tra il presidente e il suo principale avversario, Luisa González, per Revolución Ciudadana, quindi si andrà al ballottaggio. 

“Abbiamo vinto e fatto il passo più importante di tutti: consolidare un’Assemblea diversa, diventando la prima forza, capace di lavorare per voi e non di concentrare i vostri sforzi nel perseguitarci o indebolirci per ottenere l’immunità”, ha scritto il presidente.

Noboa ha ringraziato i suoi sostenitori “per la speranza e il coraggio di tornare a credere che questo paese possa essere diverso” e ha aggiunto: “Ora, continuiamo a lottare”, riferisce RT.

Anche se nessuno dei partiti ha raggiunto la maggioranza parlamentare, Noboa ha dichiarato: “Ieri abbiamo raggiunto ciò che non si vedeva da anni: abbiamo vinto il primo turno contro tutti i partiti del Vecchio Ecuador”.

Più di 13 milioni di cittadini si sono registrati per eleggere il presidente, il vicepresidente, 151 membri dell’assemblea e rappresentanti del Parlamento andino.

Secondo i dati del CNE, con il 78,72 per cento dei voti scrutinati, Noboa, che aspira alla rielezione, aveva il 44,47 per cento dei voti, mentre González aveva il 44,12 per cento. Il resto dei voti è diviso tra gli altri 14 candidati presidenziali che hanno partecipato a queste elezioni. 

Dei 16 binomi presidenziali, oltre a Noboa e González, solo Leónidas Iza (Movimento Pachakutik) e Andrea González (Partito Società Patriottica) hanno ottenuto una percentuale significativa di voti, rispettivamente con il 4,7 per cento e il 2,79 per cento. Il resto dei candidati non ha raggiunto l’1 per cento dei voti.

La partecipazione dei cittadini alle elezioni ha superato l’83,38 per cento, secondo le proiezioni preliminari del CNE basate sui dati di partecipazione alle urne fino alle 16:30 ora locale.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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