Il primo ministro danese Mette FrederiksenIl primo ministro danese Mette Frederiksen

TRUMP E LA GROENLANDIA: FANTASIA O REALTA’  

 

Donald Trump vuole prendersi tutto: il canale di Panama, il Canada e la Groenlandia, almeno per adesso poi magari penserà pure ad altre nazioni e territori in giro per il mondo e in attesa ha pure proposto di cambiare il nome del Golfo del Messico.

Riguardo alla Groenlandia il  primo ministro danese considera Washington “il più vicino alleato” di Copenaghen, ma rifiuta le intenzioni di Trump che vorrebbe che l’isola aderisse agli Stati Uniti. 

Il primo ministro danese Mette Frederiksen si è espressa favorevolmente agli investimenti statunitensi in Groenlandia, definendo Washington “senza dubbio il nostro alleato più stretto”.

“Abbiamo un chiaro interesse che siano gli Stati Uniti a svolgere un ruolo importante in quella regione”, ha sottolineato Frederiksen. Tuttavia, il capo del governo danese ha sottolineato l’importanza di rispettare la decisione del popolo groenlandese, respingendo il desiderio di Donald Trump di appropriarsi dell’isola. 

“La Groenlandia non è in vendita”, ha detto il primo ministro, ribadendo che “la Groenlandia appartiene ai groenlandesi”. “Da un lato, sono lieto dell’aumento dell’interesse degli Stati Uniti per la Groenlandia”, ha affermato Frederiksen. “Ma, naturalmente, è importante che ciò avvenga in modo che siano i groenlandesi a decidere cosa riserva loro il futuro”, ha concluso.

Donald Trump ha dichiarato questa settimana che la Danimarca dovrebbe rinunciare alla Groenlandia a favore degli Stati Uniti per garantire la protezione del “mondo libero”. “La gente [in Groenlandia] probabilmente voterà per l’indipendenza o per aderire agli Stati Uniti”, ha detto Trump, minacciando allo stesso tempo Copenhagen con l’applicazione di dazi molto alti. 

Nella stessa conferenza stampa, Trump non ha escluso l’uso della forza militare per impadronirsi della Groenlandia o del Canale di Panama.

Alla fine di dicembre, Trump ha affermato che, “per gli obiettivi di sicurezza nazionale e libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti considerano il possesso e il controllo della Groenlandia una necessità assoluta”.

L’idea è stata respinta dal primo ministro della Groenlandia, Mute Egede. “La Groenlandia è nostra. Non siamo in vendita e non lo saremo mai. Non dobbiamo perdere la nostra lunga lotta per la libertà”, ha detto allora Egede. Allo stesso tempo, dopo le parole di Trump, la Danimarca ha deciso di aumentare la spesa per la difesa sull’isola. Il leader groenlandese ha espresso il suo desiderio che l’isola diventi indipendente dalla Danimarca, segnando un cambiamento significativo nella retorica che circonda il futuro dell’isola.

La Groenlandia è stata una colonia danese fino al 1953, ma ora è un territorio autonomo della Danimarca e nel 2009 ha ottenuto il diritto di rivendicare l’indipendenza tramite un referendum. Nel 2023, il governo della Groenlandia ha presentato il suo primo progetto di Costituzione.

Occorre ricordare comunque che gli Stati Uniti e la Danimarca hanno già un accordo del 1951 riguardante le basi militari e l’uso strategico del territorio della Groenlandia da parte di Washington.

L’accordo, tra le altre cose. prevede che gli Stati Uniti hanno ottenuto il diritto di utilizzare i territori della Groenlandia per basi militari che ha permesso  la costruzione  di una base dell’Aeronautica Militare presso la Thule.

L’accordo prevede l’utilizzo delle infrastrutture sul territorio della Groenlandia da parte delle forze militari statunitensi per garantire la sicurezza del Nord Atlantico, inoltre gli Stati Uniti si sono assunti l’obbligo di proteggere la Groenlandia e la sua popolazione da possibili minacce esterne.

Essenzialmente, come si può vedere, gli Stati Uniti hanno il diritto di disporre del territorio della Groenlandia allo scopo di “garantire la sicurezza” del Nord Atlantico quanto vogliono. Perché Trump vorrebbe incorporarla negli Stati Uniti?

La comunità di esperti statunitense non prende troppo sul serio le parole del presidente eletto, ritenendo che l’acquisto della Groenlandia non avverrà. Tuttavia, è possibile che Trump stia alzando il livello di tensione per poi ritirarsi, ma, ad esempio, con la condizione che la Danimarca paghi per la costruzione di nuove basi o il rinnovo delle vecchie infrastrutture.

Una strategia, questa, che sarebbe in continuità con la sua idea che i paesi della Nato debbano provvedere da soli alla loro difesa e che gli Stati Uniti riducano di molto il loro peso finanziario nell’Alleanza Atlantica. (RT – Ribar) 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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