HUMAN RIGHTS WATCH ACCUSA ISRAELE DI AVER DELIBERATAMENTE NEGATO L’ACCESSO ALL’ACQUA A GAZA
L’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch denuncia che lo Stato ebraico ha deliberatamente privato la popolazione civile palestinese di un adeguato accesso all’acqua.
Human Rights Watch ha accusato il governo israeliano di crimini contro l’umanità, di “sterminio e di atti di genocidio” nella Striscia di Gaza, un “modello di condotta” che, insieme alle dichiarazioni pubbliche di diversi leader del paese, che suggeriscono l’annientamento dei palestinesi nell’enclave, potrebbe costituire un “crimine di genocidio”.
In un ampio rapporto di 185 pagine, l’organizzazione per i diritti umani denuncia che le autorità israeliane hanno “deliberatamente privato” la popolazione civile palestinese di Gaza di un accesso adeguato all’acqua dall’ottobre 2023, il che costituisce un crimine contro l’umanità.
“Human Rights Watch conclude che nell’ultimo anno le autorità israeliane hanno intenzionalmente inflitto alla popolazione palestinese di Gaza ‘condizioni di vita calcolate per provocare la loro distruzione fisica totale o parziale'”, denuncia l’organizzazione, citando parte della definizione di crimine di genocidio nel diritto internazionale.
“”Questa politica, inflitta nel contesto di un massacro di massa di civili palestinesi a Gaza, significa che le autorità israeliane hanno commesso il crimine contro l’umanità di sterminio, che è ancora in corso. Questa politica equivale anche a un ‘atto di genocidio’ ai sensi della Convenzione sul genocidio del 1948”, aggiunge l’organizzazione.
Il rapporto documenta come Israele abbia intenzionalmente negato agli abitanti di Gaza l’accesso all’acqua potabile e alle condizioni igienico-sanitarie minime necessarie per la sopravvivenza umana di base.
Secondo l’organizzazione, gli israeliani hanno prima tagliato e successivamente limitato l’approvvigionamento idrico attraverso le condutture all’enclave palestinese, lasciando inutilizzabili gran parte delle infrastrutture idriche e igieniche-sanitarie di Gaza tagliando la fornitura di elettricità e limitando l’accesso al carburante, oltre a distruggere deliberatamente le infrastrutture idriche e igieniche e i materiali per la loro riparazione. Inoltre, hanno bloccato l’ingresso di forniture idriche critiche, spiega il rapporto. (RT)
In altri momenti le denunce dell’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch sono state prese in seria considerazione dai paesi occidentali. Denunce che spesso hanno coinciso con l’applicazione di sanzioni a quei paesi che stavano violando i diritti umani, secondo i rapporti dell’organizzazione. Ma si sa, ad Israele tutto è permesso anche non ritenere importanti le denunce di Human Rights Watch, che in questo caso, sicuramente, sta esagerando dato che Tel Aviv ha tutto il diritto di difendersi anche sterminando tutto il popolo palestinese magari lasciandolo morire di sete.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info