Jair Bolsonaro e Sergio MoroJair Bolsonaro e Sergio Moro

BOLSONARO ACCUSATO DI AVER PREPARATO UN COLPO DI STATO CONTRO LULA 

 

Un’indagine della polizia federale del Brasile ha rivelato che l’ex presidente Jair Bolsonaro era pienamente consapevole e ha partecipato attivamente alla pianificazione di un colpo di stato che sarebbe stato tentato contro l’attuale presidente, Luiz Inácio Lula da Silva, dopo le elezioni del 2022.

Martedì scorso il giudice della Corte Suprema Federale Alexandre De Moraes ha declassificato il rapporto della polizia che dettaglia le azioni messe in atto per promuovere il tentativo di colpo di stato, nel quale la polizia federale accusa Bolsonaro e altre 36 persone di tali azioni, riporta l’Agenzia Brasile.

“Le prove ottenute durante l’indagine dimostrano inequivocabilmente che l’allora presidente della Repubblica, Jair Messias Bolsonaro, ha pianificato, agito e ha avuto un controllo diretto ed effettivo degli atti esecutivi compiuti dall’organizzazione criminale che mirava a realizzare un colpo di stato e l’abolizione dello stato democratico di diritto, un fatto che non è stato consumato a causa di circostanze che vanno al di fuori della sua volontà”, afferma il rapporto della polizia federale.

Il piano elaborato dagli imputati, chiamato in codice “Punhal Verde e Amarelo”, Pugnale Verde e Giallo, prevedeva il rapimento o  l’uccisione di De Moraes, di Lula e del vicepresidente, Geraldo Alckmin. Secondo le indagini l’ex presidente brasiliano Bolsonaro era a conoscenza del piano.

“Ci sono prove rilevanti e solide nei registri che dimostrano che la pianificazione e l’avanzamento degli eventi sono stati segnalati a Jair Bolsonaro, direttamente o attraverso l’ex decano presidenziale Mauro Cid”, aggiunge il rapporto.

Le prove raccolte, come le registrazioni di entrata e uscita dei visitatori al Palazzo Alvorada, la residenza ufficiale del presidente del Brasile, i dialoghi tra gli imputati, le date e i luoghi di incontro,  indicano che l’ex presidente, oltre a conoscere il piano “Punhal Verde e Amarelo”, era anche a conoscenza delle azioni clandestine condotte con il nome in codice ‘Copa 2022’.

Nella loro  indagine, la polizia federale conclude che il colpo di stato non si è concretizzato perché l’alto comando delle Forze Armate non si è unito ai golpisti.

“Si evidenzia la resistenza dei comandanti dell’Aeronautica, tenente di brigata Baptista Junior, dell’esercito, generale Freire Gomes e della maggioranza dell’alto comando, che rimasero fedeli alla difesa dello Stato Democratico di Diritto, non dando sostegno armato affinché l’allora presidente della Repubblica consumasse il colpo di stato”, si afferma nel rapporto.

La scorsa settimana, la polizia federale ha presentato la sua accusa formale contro Bolsonaro, per la sua presunta responsabilità nel tentativo di colpo di stato contro Lula.

Oltre all’ex presidente, la giustizia ha accusato il generale Walter Braga Netto, ex candidato alle elezioni assieme a  Bolsonaro ed ex ministro della Difesa, Augusto Heleno, ex ministro del Gabinetto della sicurezza istituzionale, il delegato Alexandre Ramagem, ex presidente dell’Agenzia brasiliana di intelligence e Valdemar da Costa Neto, presidente del Partito Liberale. 

Dopo l’accusa Bolsonaro, alla stampa,  ha commentato i fatti negando  qualsiasi tipo di coinvolgimento in un complotto golpista. “Non ho mai parlato di un colpo di stato con nessuno. Se qualcuno venisse a parlarmi di un colpo di stato, gli chiederei: ‘E il giorno dopo? Come faremo di fronte al mondo?”, ha detto, aggiungendo che un colpo di stato avrebbe portato molti problemi al Brasile e per questo non ha mai pensato a tale ipotesi. Tutto si può risolvere seguendo  la costituzione, ha concluso.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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