CREMLINO COMMENTA LA DECISIONE DI PERMETTERE A KIEV L’USO DEI MISSILI A LUNGA GITTATA
Il portavoce presidenziale Dmitri Peskov ha commentato la notizia che gli Stati Uniti avrebbero autorizzato Kiev a usare missili a lungo raggio per colpire il territorio russo.
Il Cremlino ritiene che le informazioni sull’autorizzazione data a Kiev dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ad attaccare l’interno della Russia con missili ATACMS rappresentino una nuova escalation di tensione e di coinvolgimento di Washington nel conflitto in Ucraina, ha affermato Dmitri Peskov.
“Se tale decisione è stata effettivamente formulata e portata a conoscenza del regime di Kiev, allora, naturalmente, si tratta di un’escalation qualitativamente nuova di tensione e di una situazione qualitativamente nuova in termini di coinvolgimento degli Stati Uniti in questo conflitto. E forse, prima di tutto, prenderemo questo come punto di partenza”, ha affermato Peskov.
D’altra parte, ha sottolineato che il presidente russo, Vladimir Putin, ha già chiarito le ripercussioni che una simile decisione avrebbe comportato per Mosca. “Qui, la posizione del nostro presidente, la posizione della parte russa è stata formulata molto chiaramente e senza ambiguità nella sua dichiarazione, […] è stato qualche mese fa, […] vi consiglio solo di tornare a quelle parole”, ha ricordato il portavoce.
A settembre il presidente Vladimir Putin aveva affermato in una dichiarazione che “questo non riguarda il permettere o il vietare al regime di Kiev di attaccare il territorio russo. Lo sta già facendo usando droni e altri mezzi. Ma quando si tratta dell’uso di armi occidentali ad alta precisione e a lungo raggio, questa è una storia completamente diversa”.
“Il fatto è che, l’ho già detto, e qualsiasi esperto, sia il nostro che in Occidente, lo confermerà, l’esercito ucraino non è in grado di sferrare attacchi con i moderni sistemi occidentali ad alta precisione e a lungo raggio. Non può farlo. Ciò è possibile solo utilizzando i dati di intelligence satellitare, che l’Ucraina non possiede, questi dati sono disponibili solo dai satelliti dell’Unione Europea o degli Stati Uniti, in generale, dai satelliti della NATO. Questo è il primo punto.
Il secondo e molto importante, forse il punto chiave, è che le missioni di volo per questi sistemi missilistici possono in realtà essere inserite solo dal personale militare della NATO. Il personale militare ucraino non può farlo. Pertanto, non si tratta di permettere o meno al regime ucraino di colpire la Russia con questa arma, ma di decidere se i paesi della NATO partecipano direttamente al conflitto militare o meno.
Se questa decisione viene presa, non significherà nulla di meno che la partecipazione diretta dei paesi della NATO, degli Stati Uniti e dei paesi europei alla guerra in Ucraina. Questa è la loro partecipazione diretta e questo, ovviamente cambierà in modo significativo l’essenza stessa, la natura stessa del conflitto.
Ciò significherà che i paesi della NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei sono in guerra con la Russia. E se è così, data la modifica della natura stessa di questo conflitto, prenderemo decisioni appropriate in base alle minacce che ci saranno create”, dichiarava Putin.
Dopo la diffusione della dichiarazione della Casa bianca anche Francia e Regno Unito, secondo quanto pubblicato dal quotidiano francese Le Figaro, avrebbero autorizzato Kiev all’uso dei loro missili per colpire il territorio russo. Tale notizia però è poi scomparsa dal sito del quotidiano francese aumentando l’incertezza.
Secondo Axios il governo statunitense avrebbe notificato la decisione di permettere l’uso dei missili ATACMS tre giorni fa e l’Ucraina starebbe già pianificando un attacco. L’uso di queste armi sarebbe permesso solamente per colpire la regione russa di Kursk, secondo quanto dichiarato dal governo statunitense.
Ma l’incertezza regna sovrana: il presidente Joe Biden si è negato a rispondere a una domanda di un giornalista sulla sua decisione di permettere l’uso di queste armi.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo