CHIUSO IL CANALE AL JAZEERA IN CISGIORDANIA
Militari armati sono entrati questa mattina nei locali del canale televisivo Al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania, per eseguire l’ordine di chiusura emesso dal governo di Tel Aviv.
I militari hanno ordinato al personale presente nell’edificio che ospita la televisione del Qatar di abbandonare immediatamente la struttura.
“C’è un ordine del tribunale per chiudere Al Jazeera per 45 giorni”, ha detto un soldato al giornalista Al-Omari mentre Al Jazeera Arabic trasmetteva la conversazione in diretta. “Vi chiedo di prendere tutte le telecamere e di lasciare l’ufficio in questo momento”, ha aggiunto.
Questo non è però il primo attacco al canale informativo del Qatar, infatti con un ordine, della durata di 45 giorni, emesso a maggio dal governo di Tel Aviv ad Al Jazeera è stato vietato operare dall’interno del paese ebraico. Tale ordine è stato poi prorogato rendendo impossibile per i giornalisti svolgere il proprio lavoro sul territorio israeliano.
Da parte sua, Nida Ibrahim, corrispondente di Al Jazeera in Cisgiordania, ha dichiarato che la perquisizione e l’ordine di chiusura “non sono una sorpresa”, dopo il precedente divieto di riferire dal territorio israeliano. “Abbiamo sentito funzionari israeliani minacciare di chiudere l’ufficio. Abbiamo sentito il governo parlarne, chiedere al capo militare della Cisgiordania occupata di chiudere il canale. Ma non ci aspettavamo che accadesse oggi”, ha detto. (RT)
Si potrebbe ipotizzare che la chiusura degli uffici di corrispondenza in Cisgiordania di Al Jazeera siano il preludio a un’azione su larga scala delle forze di difesa israeliane in quel territorio per non far conoscere al mondo ciò che potrebbe accadere. Non è difficile ipotizzare che dopo aver distrutto quasi completamente la striscia di Gaza l’esercito entri in Cisgiordania per portare a termine il progetto di sloggiare tutti i palestinesi dalla loro terra.
Sullo sfondo resta il fatto che il governo israeliano ha, per l’ennesima volta, compiuto un atto che impedisce alla libera informazione di operare limitandone l’azione. Nella striscia di Gaza sono oltre 150 i giornalisti e gli operatori della stampa uccisi durante i bombardamenti e le incursione militari.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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