SVENTATO COMPLOTTO IN VENEZUELA ORGANIZZATO DAGLI STATI UNITI
E’ stato sventato in Venezuela un complotto che aveva lo scopo di assassinare il presidente della repubblica Nicolas Maduro e altri alti funzionari dello stato nel quale sono coinvolti agenti statunitensi, spagnoli e della Repubblica Ceca.
Il ministro dell’Interno, della Giustizia e della Pace del Venezuela, Diosdado Cabello, ha denunciato che dietro il complotto ci sono gli Stati Uniti che hanno organizzato l’azione mentre le agenzie di intelligence spagnole sono responsabili del reclutamento di mercenari per portare a temine l’atto terroristico.
Durante un’intervista con il canale televisivo teleSUR e altri media pubblici venezuelani, Diosdado Cabello ha fornito maggiori dettagli sull’operazione di intelligence che ha permesso di contrastare questo nuovo tentativo di destabilizzare il paese e attaccare alti funzionari del governo.
Le autorità venezuelane hanno arrestato due cittadini degli Stati Uniti, due spagnoli e uno proveniente dalla Repubblica Ceca con le accuse di aver organizzato e partecipato al complotto.
E’ stato arrestato il militare statunitense Wilber Joseph Castañeda, che si trovava nel paese sudamericano nel bel mezzo del processo elettorale con l’accusa di aver diretto l’intera operazione. Il funzionario venezuelano ha mostrato una sua immagine e ha attirato l’attenzione sul suo camuffamento attraverso il quale ha cercato di passare inosservato.
Diosdado Cabello ha spiegato che il militare statunitense è entrato in Venezuela in due occasioni: a marzo e luglio, e che da quando è arrivato nel paese ha iniziato a prendere contatti con i politici e con la criminalità organizzata. “È un operatore militare di altissimo livello e sta rilasciando dichiarazioni sulle sue azioni”, ha detto, aggiungendo che “sul suo telefono sono state trovate chat che mostrano il suo interesse e coordinamento nelle azioni del 28, 29 e 30 luglio”.
Ha rivelato che un altro statunitense, anch’egli detenuto, è un esperto di hacking. Ha valutato che questo ha a che fare con un piano più completo, che include attacchi contro i servizi di base per generare agitazione e ansia nella popolazione.
Ha aggiunto che sono stati arrestati anche due cittadini spagnoli, José María Basoa e Andrés Martínez, membri delle agenzie di intelligence, e un cittadino ceco.
“Gli spagnoli hanno legami con Wilber Joseph Castañeda, con settori politici e gruppi criminali al fine di portare a termine le operazioni che stavano preparando”, ha sottolineato che “la Spagna avrebbe fornito i mercenari stranieri per realizzare questa operazione, ma è diretta dagli Stati Uniti”.
Il cittadino ceco lavorava come mercenario in Europa e faceva parte di un gruppo in cui c’erano anche mercenari francesi. In un quaderno che gli è stato sequestrato sono stati riscontrati legami con i politici venezuelani, il suo legame con ciò che è accaduto dopo il giorno delle elezioni del 28 luglio e persino annotazioni su come torturare, sopravvivere nella giungla, ecc.
Ha spiegato che il coordinamento di queste azioni si è gradualmente spostato in Ecuador. Ha riflettuto sul fatto che non è più possibile farlo dalla Colombia, come è successo con le cospirazioni organizzate lì durante l’amministrazione dell’ex presidente Iván Duque, dichiarato nemico della Rivoluzione Bolivariana.
Diosdado Cabello, durante la sua intervista, ha mostrato frammenti di conversazioni tra Wilber Joseph Castañeda e un contatto venezuelano, in cui si nota come gli eventi successivi al 28 luglio siano continuati nei quali viene confermata l’intenzione di generare un massacro se necessario per destabilizzare il Venezuela e forzare un cambio di governo.
Oltre a prendere militarmente diverse strutture, tra cui l’aeroporto di Maiquetía (con la partecipazione di mercenari francesi) e il Palazzo di Miraflores, il piano prevedeva l’attacco ai servizi vitali e di base, per influenzare la popolazione.
Ha sottolineato che questa operazione è diretta dagli Stati Uniti attraverso la Central Intelligence Agency (CIA). Ha ricordato che in quel paese si trova Ivan Simonovis, che traffica armi. Ha denunciato che i funzionari dell’FBI hanno ispezionato il luogo in cui sono state conservate le armi, nello stato della Florida, prima di essere inviate in Venezuela, senza sequestrarle,
Secondo quanto rivelato durante gli interrogatori, tra i contatti di questo gruppo in Venezuela ci sono María Corina Machado, Julio Borges, Belén Salas, Carlos Vecchio e Yorman Varillas, venezuelano accusato di aver commesso un omicidio nello stato di Zulia, che sarebbe fuggito negli Stati Uniti. Nei telefoni sequestrati ci sono i file delle conversazioni con questi personaggi della destra.
Le conversazioni rivelano le intenzioni di piazzare bombe e di aver messo una taglia sulla testa del presidente Nicolás Maduro, del vicepresidente Delcy Rodríguez e persino su quella di Diosdado Cabello.
Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti 400 fucili, parte dei quali sono stati trovati prima delle elezioni presidenziali del 28 luglio, mentre la maggior parte sono stati requisiti nei giorni successivi. Le armi sequestrate, secondo il funzionario venezuelano, sono ad “uso esclusivo dell’esercito degli Stati Uniti”.
“Pensavano che l’operazione sarebbe stata molto facile. Il fatto che abbiamo sequestrato le armi è un duro colpo. Forse è facile per loro ottenere armi, ma non usarle qui in Venezuela”, ha riflettuto Cabello.
Ha avvertito che non si può abbassare la guardia. “Abbiamo sequestrato i loro fucili, ma ora arriva la fase della disperazione nel vedere come questa operazione criminale viene interrotta a beneficio di un gruppo politico”, aggiungendo che “il governo degli Stati Uniti non fa nulla per impedire che queste azioni si preparino nel suo territorio, dove è stata scatenata una campagna aperta per distruggere il Venezuela. Vorremmo che Washington si pronunciasse ed evitasse che il suo territorio fosse usato per cospirare contro un altro paese”.
“D’altra parte”, ha assicurato che “è impossibile che ciò che i due membri dell’intelligence spagnola arrestati hanno fatto in questo complotto non sia di dominio del governo di quel paese”.
Cabello ha anche riferito della preparazione di un attacco all’ambasciata argentina con uso di granate. Ha ricordato che sei sostenitori del partito di opposizione Vente Venezuela hanno cercato rifugio lì. Ha detto che l’intenzione era quella di usare quell’incidente violento per accusare il governo venezuelano della sua paternità. Per evitarlo, è stata rafforzata la sorveglianza intorno alla sede diplomatica. Ha sottolineato che allo stesso tempo stavano progettando di attaccare le sedi della polizia e i centri sanitari.
Ha assicurato che mentre il Venezuela si preparava per le elezioni del 28 luglio, queste persone avrebbero eseguito azioni violente, tra cui la presa di Miraflores. “Erano interessati a generare odio e caos, ma abbiamo sconfitto i loro piani. Le agenzie di sicurezza hanno agito con rapidità e determinazione”, ha sottolineato.
“È importante che l’opinione pubblica internazionale abbia chiarezza sul complotto che queste persone arrestate hanno cercato di articolare, poiché i media internazionali cercheranno di distorcere la verità,”, ha concluso. (Telesur)
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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