CUBA PRESENTA IL RAPPORTO SULLE CONSEGUENZE DEL BLOCCO
Il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha denunciato gli effetti che il blocco economico, commerciale e finanziario applicato dagli Stati Uniti da più di 60 anni ha causato nell’ultimo anno all’isola caraibica.
Il blocco, istituito per la prima volta nel 1962, ha causato a Cuba danni economici nel periodo che va dal 1° marzo 2023 al 29 febbraio 2024 valutabili nell’ordine di 5,056 miliardi di dollari.
Questa cifra rappresenta un aumento di 189,8 milioni di dollari rispetto a quella riportata in precedenza, ha sottolineato il ministro degli Esteri, presentando al corpo diplomatico e alla stampa il Rapporto di Cuba in virtù della risoluzione 78/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, intitolata “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”.
La cifra rappresenta un impatto di circa 421 milioni di dollari al mese, oltre 13,8 milioni di dollari al giorno e oltre 575 mila dollari di danni per ogni ora.
Si stima che, se non ci fosse stato il blocco, il PIL di Cuba a prezzi correnti avrebbe potuto crescere di circa l’8% nel 2023, afferma il documento presentato da Bruno Rodriguez Parrilla.
Il ministro degli Esteri ha denunciato che, tra marzo 2023 e febbraio 2024, il governo degli Stati Uniti ha mantenuto la politica di massima pressione contro Cuba e l’applicazione rigorosa del blocco economico, commerciale e finanziario rappresenta l’asse fondamentale di attacco contro l’isola.
Le azioni contro Cuba nell’ultimo anno sono rimaste invariate dimostrando che quando si parla di Cuba democratici e repubblicani la pensano allo stesso modo.
Secondo quanto esposto nel Rapporto presentato giovedì, “l’inclusione di Cuba nell’elenco unilaterale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sui paesi presumibilmente sponsor del terrorismo; la possibilità di agire nei tribunali statunitensi per presentare denunce ai sensi del Titolo III della legge Helms-Burton; le sanzioni o le minacce di sanzioni contro le compagnie di navigazione, i trasportatori, gli assicuratori o i riassicuratori coinvolti nella fornitura di carburante a Cuba; l’intensa e meticolosa persecuzione delle transazioni finanziarie cubane e i conseguenti ostacoli alla fornitura di risorse di primo ordine; così come la continuità di altri atti unilaterali, hanno pregiudicato la vita economica dell’isola anche questo anno.
Il 29 e 30 ottobre prossimo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite prenderà in considerazione il rapporto di Cuba sul blocco. (Cubadebate)
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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