UCRAINA NON RINNOVERA’ IL CONTRATTO PER IL PASSAGGIO DEL GAS RUSSO
L’Ucraina non ha intenzione di estendere l’accordo che consente il transito del gas naturale russo attraverso il territorio ucraino verso l’Europa, che scade alla fine di quest’anno, ha dichiarato ieri il presidente ucraino, Vladimir Zelensky.
“Nessuno continuerà il trattato con la Russia. Qui abbiamo messo un punto. Per quanto riguarda il transito del gas di altre compagnie, se la richiesta di alcuni dei nostri partner europei viene mantenuta, allora prenderemo in considerazione altre questioni”, ha affermato durante una conferenza stampa Zelensky.
Per la felicità di tutti coloro che vogliono isolare la Russia sperando che questo la porti al fallimento, il presidente dell’Ucraina ha chiarito che non rinnoverà il contratto per il passaggio del gas russo attraverso il gasdotto che attraversa il terreno ucraino. Quelli che gioiscono sono gli stessi che hanno applaudito alla distruzione dei gasdotti North Stream due anni fa non ricordandosi che proprio noi europei soffriremmo per questa decisione.
E’ paradossale che si continui a sostenere un regime che per prima cosa lavora per affossare proprio chi lo sostiene. Acquistiamo gas liquido dagli Stati Uniti ad un prezzo molto più alto di quello che ci arrivava da Mosca, ma per sostenere il democratico regime di Zelensky, depositario di tutte le libertà, questo e altro dobbiamo fare.
Nell’ambito dell’accordo quinquennale firmato nel 2019, il gigante energetico russo Gazprom ha garantito la fornitura all’Europa centrale di 60 miliardi di metri cubi di gas nel 2020 e 40 miliardi ogni anno successivo.
Il vice primo ministro russo Alexander Nóvak ha annunciato a luglio che il suo paese è disposto a continuare con le spedizioni in Europa, ma che la questione dipende dall’Ucraina, i cui alti funzionari hanno già espresso nel 2023 la loro riluttanza a prolungare il contratto.
Il gasdotto Urengoi-Pomary-Užgorod, un gasdotto russo costruito nei primi anni ’80, trasporta gas dalla Siberia occidentale all’Europa. La sua infrastruttura attraversa il confine russo-ucraino attraverso la stazione di pompaggio del gas Sudzha, nella provincia di Kursk.
A causa dell’attentato ai gasdotti Nord Stream e della sospensione del gasdotto Yamal-Europa dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino, questa infrastruttura è ora l’unica rotta di spedizione di carburante russo verso l’Europa centrale.
E poi non vi lamentate se le bollette del gas e dell’energia elettrica aumenteranno, finché continueremo a tenere questa classe politica a capo dell’Unione Europea questo e altro dovremmo sopportare. Infine quanti dei nostri mezzi di informazione ha riferito dei danni che deriveranno dalla scelta del governo ucraino. Dimenticavo che dalle nostre parti dobbiamo riempire l’etere e le pagine stampate dei giornali con notizie più importanti come quella di sapere dove era sparita la donna, madre e cristiana dopo le sue vacanze in Puglia.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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A me non sembra che la maggioranza Della così detta sinistra a preso posizione contro Ucraina ho contro Israele stiamo tra l incudine e il martello se qualcosa deve nascere contro questi due posizioni deve nascere al di fuori dei così detti partiti di sinistra istituzionali c’è bisogno di un popolo combatto e di una guida politica seria che sia onesta indellettualmete con una coscienza politica che si base sul umanità uguaglianza e libertà