PRIGIONIERO PALESTINESE ABUSATO SESSUALMENTE NELLA BASE MILITARE DI SDE TEIMAN
Un video diffuso su internet mostra alcuni soldati israeliani che abusano sessualmente di un prigioniero palestinese nella base militare di Sde Teiman.
Le immagini della videosorveglianza trasmesse dal canale israeliano N12 mostrano un gruppo di detenuti sdraiati sul pavimento del centro di detenzione con gli occhi coperti. Poi, diversi soldati selezionano un detenuto e lo portano in un angolo della struttura.
“È chiaro che sanno della presenza delle telecamere di sorveglianza e stanno cercando di nascondere la loro performance con gli scudi”, dice la rete televisiva in un rapporto. Si dice anche che la vittima è stata successivamente portata in ospedale con lesioni gravi.
In precedenza era stato riferito che dieci riservisti israeliani che sorvegliavano la base erano stati indagati per “grave maltrattamento di un detenuto”. Il prigioniero è stato trovato nella base militare di Sde Teiman quattro settimane fa in condizioni critiche e portato in un ospedale per un trattamento e un intervento chirurgico.
La stampa israeliana riferisce che il prigioniero, arrestato dalle FDE nella Striscia di Gaza per sospetto di attività terroristica, sarebbe stato vittima di “gravi abusi” da parte dei soldati che lo sorvegliavano nella base, situata nel sud di Israele, poiché aveva “segni di gravi abusi, anche nell’ano”. Nel frattempo, i media arabi dettagliano che il detenuto ha subito una “brutale tortura di carattere sessuale” che gli ha causato “una grave ferita nella zona del retto”.
Dopo che i soldati sospettati dell’abuso sono stati arrestati , il 29 luglio, un gruppo di israeliani di estrema destra accompagnati da alcuni politici hanno fatto irruzione in due basi militari nel sud di Israele per solidarizzare con i militari arrestati. Due dei riservisti arrestati, secondo la stampa israeliana, hanno mentito durante il loro interrogatorio alla domanda se avessero abusato sessualmente del prigioniero palestinese.
Il Centro di informazione israeliano per i diritti umani nei territori occupati (B’Tselem) ha denunciato in un nuovo rapporto l’umiliazione, la fame estrema, le percosse, la violenza sessuale, così come altri abusi e trattamenti disumani subiti dai prigionieri palestinesi sotto la custodia israeliana negli ultimi mesi.
Il documento, intitolato ‘Benvenuti all’inferno’, sottolinea che questi abusi si sono intensificati e sono diventati sistematici da quando Israele ha lanciato la sua offensiva nella Striscia di Gaza, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 sul territorio israeliano.
Alcuni gruppi che si occupano del rispetto dei diritti umani hanno presentato alla Corte Suprema di Israele una petizione che chiede la chiusura della base militare di Sde Teiman dove sono stati compiuti ripetutamente atti di violenza contro i prigionieri palestinesi detenuti.
Dagli Stati Uniti arriva la condanna per gli atti di violenza compiuti contro i prigionieri palestinesi. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha dichiarato che “Ci deve essere tolleranza zero per qualsiasi abuso sessuale, stupro, di qualsiasi detenuto, punto”. Dichiarazione che però si scontra frontalmente con la cruda realtà, infatti dalla Casa Bianca condannano le violenze israeliane, ma non fanno nulla per impedirle. La solita ipocrisia a stelle e strisce.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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