LIBERATO JULIAN ASSANGE
Ieri Julian Assange è stato rilasciato e ha abbandonato la prigione di massima sicurezza di Belmarsh a Londra dopo aver accettato di dichiararsi colpevole di uno dei capi di accusa.
Il fondatore di Wikileaks ha firmato un accordo di colpevolezza con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti dopo aver trascorso a Belmarsh un totale di 1.901 giorni. Assange ha lottato contro l’estradizione negli Stati Uniti, dove, se fosse stato estradato, avrebbe potuto essere condannato ad un massimo di 175 anni di prigione per la pubblicazione di centinaia di migliaia di pagine di documenti militari segreti e cablogrammi diplomatici riservati sulle attività di Washington nelle guerre in Iraq e Afghanistan.
L’Alta Corte di Londra ha rilasciato il giornalista su cauzione, dopo di che Assange ha lasciato il Regno Unito diretto nelle Isole Marianne Settentrionali, un territorio statunitense nel Pacifico, dove dovrebbe essere dichiarato colpevole in tribunale.
“Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite. Ciò ha creato lo spazio per un lungo periodo di negoziati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha portato a un accordo che non è stato ancora formalmente finalizzato”, viene specificato da Wikileaks. “Assange dopo più di cinque anni in una cella di 2×3 metri, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli, che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre”, conclude la nota.
Assange ha lasciato la prigione londinese nella mattina del 24 luglio ed è stato accompagnato, nel pomeriggio, all’aeroporto di Stansted dove si è imbarcato in un aereo diretto alle Isole Marianne Settentrionali. Il suo volo ha fatto scalo a Bangkok per rifornirsi di carburante nelle prime ore di questa mattina.
Assange ha accettato di dichiararsi colpevole di uno dei capi di accusa per i quali gli Stati Uniti hanno chiesto l’estradizione come parte di un accordo con il Dipartimento di giustizia statunitense che gli consentirà di evitare la reclusione negli Stati Uniti e di tornare in Australia. Lo riferisce la Cnn, citando documenti recentemente depositati presso il tribunale.
Il patteggiamento deve ancora essere approvato da un giudice federale. Secondo i termini del nuovo accordo, i pubblici ministeri del dipartimento di giustizia chiederanno una condanna a 62 mesi, che equivale agli oltre cinque anni che Assange ha scontato in un carcere di massima sicurezza a Londra mentre combatteva contro l’estradizione negli Stati Uniti. Il patteggiamento riconoscerebbe il tempo già trascorso dietro le sbarre, consentendo ad Assange di tornare immediatamente in Australia, il suo paese natale.
Il fondatore di Wikileaks, come detto, è accusato di 18 capi di imputazione in una incriminazione del 2019 per il suo presunto ruolo nella diffusione di carte top secret, reato che comporta un massimo di 175 anni di prigione.
Julian Assange ha accettato di dichiararsi colpevole dell’unica accusa di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni sulla difesa nazionale, secondo un documento depositato in tribunale nelle Isole Marianne Settentrionali, riferisce Ansa.
Speriamo che l’odissea di Julian Assange sia definitivamente terminata e che possa finalmente tornare in libertà. Libertà che gli è stata negata solamente perché ha fatto il suo dovere di giornalista ovvero quello di informare su quello che gli Stati Uniti hanno compiuto durante le loro campagne di esportazione della democrazia in Iraq e Afganistan.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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