SI AVVICINA L’ADESIONE DELL’UCRAINA ALL’UNIONE EUROPEA
I colloqui per l’adesione dell’Ucraina potrebbero iniziare prima della presidenza di turno dell’Ungheria, secondo quanto riferito dal Financial Times.
La Commissione europea raccomanderà questo mese l’inizio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea, riferisce il Financial Times con riferimento a persone che hanno familiarità con la questione.
Secondo il quotidiano britannico in questo modo la Commissione europea vuole mostrare il suo sostegno a Kiev prima dell’inizio della presidenza ungherese dell’UE. Così, venerdì l’agenzia dichiarerà che l’Ucraina ha soddisfatto tutti i criteri per l’adesione. A Kiev sono state contestate la corruzione, le restrizioni ai gruppi di opposizione politica, le regole sulla dichiarazione dei beni dei funzionari pubblici e la protezione delle lingue usate dalle minoranze etniche del paese. Sembra quindi che tutte queste contestazioni siano state risolte positivamente dal governo di Zelensky. Una su tutte: non mi risulta che i partiti di opposizione cancellati siano riapparsi nel panorama politico ucraino.
Bruxelles spera di tenere il primo round di colloqui il 25 giugno, prima che l’Ungheria assuma la presidenza a rotazione del Consiglio dell’UE, per paura delle obiezioni poste da Budapest. Un alto diplomatico del blocco comunitario ha dichiarato che l’Ungheria è preoccupata per la violazione dei diritti non solo degli ungheresi, ma anche di altre minoranze in Ucraina.
In particolare l’Ungheria si preoccupa per il rifiuto di Kiev per l’uso da parte delle minoranze etniche di lingue diverse da quella ucraina, cosa che non è conforme ai requisiti ufficiali della Commissione europea, aggiunge FT.
Magari il governo di Orban potrebbe anche preoccuparsi della dilagante corruzione oltre che pensare solo alle minoranze ungheresi presenti nel paese, ma evidentemente questo tasto è dolente pure nei dintorni di Budapest.
Il giornale riferisce anche che l’adesione della Moldavia all’UE sarà discussa in quella sessione, ma il blocco comunitario non prenderà in considerazione la questione dell’ingresso della Georgia a causa della legge sugli agenti stranieri, criticata da diversi paesi dell’Unione Europea e dagli Stati Uniti che hanno già iniziato a emettere sanzioni contro politici, funzionari e persone private del paese.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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