A CUBA SPARISCONO LE FOTO DEGLI EROI DELLA RIVOLUZIONE
Nell’articolo intitolato “Cuba alla fame. Dalle macellerie senza carne spariscono Fidel e il “Che”” apparso oggi su Il Giornale l’autore, Paolo Manzo, cerca di raccontare ciò che è accaduto domenica a Cuba, dove alcune decine di persone hanno manifestato contro il governo di Miguel Diaz Canel.
Cerca di raccontare ma purtroppo non ci riesce. Il suo articolo riporta solamente tante inesattezze e falsità che credo sia difficile riuscire, in un solo articolo, a metterle tutte assieme.
Secondo l’autore le manifestazioni si susseguono ininterrottamente da 72 ore e che tutto l’oriente di Cuba è in uno stato di insurrezione permanente. La fonte che cita e che probabilmente è quella da dove ha preso le notizie è giornalista Yoani Sánchez che attualmente scrive su 1”4yMedio”, rivista online che ha fondato e che dirige. Chi conosce la storia di Cuba e della controrivoluzione conosce perfettamente quel personaggio che ha fatto la sua fortuna anni fa come dissidente. La sua stella poi si è spenta inesorabilmente come si spengono tutte le stelle dei controrivoluzionari che vivono solo grazie ai finanziamenti statunitensi.
Non mi soffermo su tutte le notizie false che pubblica, invito i lettori a leggere l’articolo. Non posso però tralasciare due punti importanti del suo articolo.
Manzo scrive che nelle “macellerie dell’Avana stanno togliendo con discrezione i ritratti di Fidel Castro, di suo fratello Raúl e del «Che» Guevara dopo una direttiva interna del regime. L’obiettivo di eliminare le immagini degli eroi della rivoluzione è calmare una popolazione affamata ed esasperata e non associare la miseria al partito comunista, l’unico autorizzato sull’isola caraibica”. Ovviamente non è assolutamente vero quello che scrive, in nessun luogo il governo ha chiesto di togliere le foto degli eroi della rivoluzione. Ho verificato personalmente e posso confermare che si tratta di solamente della fantasia di Paolo Manzo o di Yoani Sánchez.
Molto più grave la conclusione del suo articolo. L’autore scrive che i cubani esasperati per le repressioni e le ristrettezze “Se avessero le armi, oggi Cuba sarebbe come Haiti”. Paolo Manzo appoggia la linea politica portata avanti da una gran parte dei controrivoluzionari che abitano a Miami ovvero quella dell’insurrezione armata che porti, con l’uso della violenza, al cambio di governo sull’isola.
Infine ovviamente ci informa che il blocco economico, commerciale e finanziario che i paladini della democrazia, e probabilmente per lui faro illuminante, applicano all’isola da oltre sessanta anni non esiste affatto. Visitare l’isola per rendersene conto.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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