PUTIN STRAVINCE LE ELEZIONI PRESIDENZIALI
Percentuali Bulgare? No, da oggi sono percentuali russe, infatti con l’86,49% del conteggio completato, l’attuale presidente Vladimir Putin ottiene l’87,18% dei voti, seguito da Nikolai Jaritonov del Partito Comunista della Federazione Russa (4,25%); Vladislav Davankov del partito Gente Nuova (3,98%) e Leonid Slutski del Partito Liberale-Democratico di Russia (3,16%).
Alle precedenti elezioni presidenziali russe del 2018 Vladimir Putin aveva ottenuto il 76,86% con un’affluenza del 67,54% mentre alle odierne elezioni l’affluenza è salita al 74,22%. Un grande successo, non c’è che dire, anche se subito dai paesi occidentali hanno affermato tutti in coro che le elezioni in Russia non sono state libere e che ci sono stati i soliti brogli.
La dimensione della vittoria di Putin va anche analizzata secondo un semplice parametro ovvero il consenso assoluto che gode nel suo paese. Mi riferisco al fatto che l’87,18% dei consensi si riferisce al 74,22% di coloro che hanno votato, se però consideriamo pure coloro che non si sono presentati alle urne, cioè l’intero corpo elettorale, chiaramente il suo consenso scende al 64,68%, quindi due russi su tre approvano Putin.
Tanto per fare un esempio la coalizione di destra che ha vinto nelle nostre elezioni del 2022 ha ottenuto il 43,9% (dato medio tra Camera e Senato) dei consensi, hanno votato in Italia il 63,91% degli aventi diritto, quindi il consenso del nostro governo sul completo corpo elettorale è solamente del 28,16%, direi un po’ pochino. Ma questa è la democrazia, chi non vota non conta.
E’ stato tentato di tutto da parte occidentale e ucraina per far perdere consenso a Vladimir Putin, strategia che però ha ottenuto il risultato opposto, come i continui attacchi alle città vicine alla frontiera con l’Ucraina.
Gli attacchi ucraini contro la provincia russa di Belgorod, invece di minare il sostegno del popolo russo al suo presidente Vladimir Putin, stanno avendo l’effetto opposto, secondo un articolo pubblicato venerdì dal Washington Post. Se se ne accorgono anche oltre oceano allora deve essere vero.
Il giornale scrive che gli attacchi di Kiev lungo il confine, che si sono intensificati negli ultimi giorni, “non fanno altro che rafforzare il sostegno di molti residenti” all’attuale presidente e i risultati delle elezioni lo certificano senza ombra di dubbi.
Il Washington Post ha intervistato diverse persone di Belgorod, che hanno affermato che avrebbero votato per Putin nelle elezioni presidenziali. Quando Yanna e Mikhail Mikhichuk stavano per uscire per votare venerdì mattina, la stanza del loro appartamento è stata coperta da una nuvola di polvere e vetri rotti quando un razzo è esploso nelle vicinanze, ha raccontato WP.
“[Gli ucraini] ci bombardano, ma non possono spaventarmi! Domani […] andrò a votare per Putin”, ha dichiarato Yanna, 55 anni, sottolineando che il leader ha fatto molto per il paese.
Un altro intervistato, Vadim Radchenko, membro del consiglio comunale, ha sottolineato che la strategia delle forze ucraine di disturbare il voto genera un effetto opposto. “Quando i russi affrontano questo tipo di attività terroristiche, non si arrendono. E come città di confine che ha respinto attacchi esterni nel corso della storia, a Belgorod c’è la sensazione di avere un intero paese dietro di noi. È genetico”, ha osservato il funzionario.
Oltre agli attacchi missilistici e con droni nei giorni che hanno preceduto le elezioni le forze armate ucraine hanno tentato diverse incursioni nel territorio della provincia russa di Belgorod più volte questa settimana. ma sono stati respinti dalle forze armate di Mosca procurando forti perdite tra le file ucraine.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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