ITALIA: SHOPPING DI ARMI NEGLI STATI UNITI
Lo shopping di armi negli Stati Uniti da parte del nostro paese continua, infatti il Dipartimento di Stato statunitense ha approvato le richieste dell’Italia per missili aria-aria e bombe di piccolo calibro per un valore di 214 milioni di dollari, riferisce Scenari Economici.
Gli ospedali cadono a pezzi, i servizi pubblici sono allo sbando ma il governo sovranista a parole della madre cristiana investe i soldi dei contribuenti in armi sostenendo il comparto militare statunitense, Brava Giorgia Meloni.
Nel dettaglio nel carrello della spesa di Guido Crosetto troviamo 12 missili aria-aria a medio raggio avanzati AIM-120C-8 (AMRAAM) che ci costeranno 69,3 milioni di dollari e 125 bombe di piccolo diametro per un valore di150 milioni di dollari.
Quindi ogni missile ci costerà 5,75 milioni di dollari e ogni bomba 1,2 milioni di dollari, un bell’affare non c’è che dire per la fabbrica che produce questi giocattoli di morte e per l’economia statunitense, Ma non dovevamo tutelare i nostri interessi? Forse a Palazzo Chigi se ne sono dimenticati dopo le pacche sulle spalle ricevute da Joe Biden e soci per la nostra fedeltà.
Il missile prodotto da RTX dovrebbe migliorare le capacità di combattimento aereo delle Forze Armate italiane in un contesto di forti tensioni regionali ed è compatibile con i nuovi caccia F-35, anche questi guarda caso prodotti negli Stati Uniti.
L’Aim 120 AMRAAM è un missile evoluzione del AIM 7 che ha una gittata di oltre 30 km , per cui viene definito come un missile adatto a colpire oltre l’orizzonte, al di fuori della visuale del pilota. La guida è Radar. Il modello C è in produzione dalla fine degli anni 90, per cui non è esattamente un’arma moderna. Evidentemente la fabbrica produttrice aveva bisogno di smaltire qualche scorta, quindi meglio venderli agli italiani. Attualmente l’ultima versione, con autonomia migliorata, è la D.
“La vendita proposta migliorerà la capacità dell’Italia di far fronte alle minacce attuali e future, assicurando all’Italia munizioni aria-aria moderne e capaci”, si legge nell’annuncio. Peccato si stia parlando. come detto, di missili degli anni ’90.
Le bombe che verranno acquistate saranno integrate, anche queste, negli F-35 utilizzati dall’Aeronautica Militare e dalla Marina Militare. Si tratta di bombe del peso di circa 130 chilogrammi, di cui 95 di testata, in grado di perforare una corazzatura sino a 90 centimetri, e in grado di planare per circa 110 chilometri.
Sfacciatamente l’Agenzia di Cooperazione per la Sicurezza della Difesa degli Stati Uniti, ha dichiarato che la vendita aiuterà gli Stati Uniti a migliorare la sicurezza di un importante alleato della NATO, che rappresenta una “forza per la stabilità politica e il progresso economico in Europa”. Quale sviluppo economico per il vecchio continente possa avere la vendita di armi statunitensi al nostro paesicchio lo sanno solo loro.
Quindi per riassumere acquisteremo missili degli anni ’90 e bombe dagli Stati Uniti per rafforzare il nostro arsenale bellico. Forse sarebbe meglio dire che daremo i soldi dei contribuenti all’industria militare statunitense che dai conflitti e da quelli che probabilmente mai scoppieranno stanno guadagnando miliardi di dollari.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
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