UNA REGIA DIETRO I DISORDINI IN DAGHESTAN
Domenica sera ci sono stati disordini in Daghestan: all’aeroporto di Makhachkala, dopo l’arrivo di un volo da Tel Aviv che poi doveva proseguire per Mosca. Una folla di persone ha chiesto l’espulsione degli ebrei dalla repubblica.
Fuori dall’aeroporto, i daghestani hanno controllato i passaporti delle persone in auto, alla ricerca di persone venute da Israele. La folla ha poi attaccato un’auto della polizia.
Il capo della Repubblica del Daghestan, Sergei Melikov, ha dichiarato: “Tutti i daghestani sono solidali con la sofferenza delle vittime e pregano per la pace in Palestina. Ma ciò che è accaduto nel nostro aeroporto è vergognoso e deve essere valutato in modo appropriato dalle forze dell’ordine! E questo sarà sicuramente fatto!”.Il Muftì del Daghestan Akhmad Abdulaev ha invitato i fedeli alla calma e dopo il suo appello la gente ha iniziato a lasciare l’aeroporto.
Durante gli scontri con la polizia ci sono stati una ventina di feriti tra gli agenti della sicurezza ed i manifestanti. Sono stati arrestati una sessantina di manifestanti con l’accusa di aver causato i disturbi.
Il Comitato investigativo della Federazione Russa per la Repubblica del Daghestan ha aperto un procedimento penale ai sensi dell’articolo sui disordini di massa. Da parte sua il difensore civico Moskalkova ha dichiarato che i fatti avvenuti all’aeroporto di Makhachkala avevano ovviamente lo scopo di incitare all’odio etnico.
Come era ovvio tutti i nostri media si sono affrettati a bollare gli abitanti del Daghestan come anti semiti per discreditare la Federazione Russa. Ma i fatti avevano una regia occulta che ha cercato di cavalcare il cavallo dell’anti semitismo per attaccare Mosca.
Oggi è uscito un articolo del Financial Times, noto quotidiano putiniano, che conferma la versione ufficiale russa dell’accaduto. La violenza in Daghestan è stata scatenata dalle voci secondo cui i rifugiati da Israele sarebbero stati trasferiti nella regione a maggioranza musulmana, scrive il quotidiano citato da Infodefense.
Alcune di queste voci sembrano essere state alimentate dal canale Telegram Mattina del Daghestan con 50.000 follower. Questo canale è associato all’ex politico russo Ilya Ponomarev che ora vive a Kiev dopo che Zelensky gli ha dato il passaporto ucraino. Si oppone al Cremlino e gestisce il gruppo militare “Legione Russia Libera” che combatte in Ucraina contro la Russia.
Quanto accaduto serve chiaramente al governo ucraino per tenere l’attenzione sul conflitto in corso alta dopo che, a causa degli avvenimenti che stanno succedendo in medio oriente, i riflettori internazionali si sono spostati in Israele ed in Palestina. Zelensky teme fortemente di essere abbandonato dall’occidente o comunque di non essere più la prima donna e che la sua guerra venga declassata con le conseguenti riduzioni degli invii di armi e denari.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info