COMMEMORATO IL GIORNO DELLA NAKBA ALL’ONU
Per la prima volta nella sua storia, nonostante le pressioni di Israele, l’ONU commemora il 75.º anniversario della Giornata della Nakba che rappresenta l’espulsione di massa dei palestinesi dalla loro patria.
Grazie a una risoluzione adottata a novembre, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha commemorato lunedì nella sua sede di New York, alla presenza del presidente palestinese Mahmud Abbas, il giorno della Nakba (catastrofe), una data che segna l’espulsione forzata di più di 750 000 palestinesi dalle loro case da parte di Israele il 15 maggio 1948.
Il Comitato delle Nazioni Unite per l’esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese e la divisione per i diritti palestinesi hanno organizzato una riunione speciale di alto livello lunedì con un discorso di apertura del presidente palestinese.
L’evento è stato il primo del suo genere nella storia dell’organismo mondiale, in conformità con il mandato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 30 novembre 2022.
Alti funzionari delle Nazioni Unite e rappresentanti di gruppi regionali e società civili hanno fatto dichiarazioni in durante la commemorazione del giorno della Nakba.
L’evento cerca di far luce sulla pulizia etnica sistematica di due terzi della popolazione palestinese da parte dei paramilitari sionisti tra il 1947 e il 1949, attraverso musica dal vivo, fotografie, video e testimonianze personali.
Israele, particolarmente irritato da questo evento, ha chiesto ai paesi delle Nazioni Unite di non partecipare all’evento. Il rappresentante israeliano all’ONU, Gilad Erdan, aveva inviato lettere ai rappresentanti dei paesi dell’Assemblea Generale per chiedere loro di non partecipare alla commemorazione. Risposta favorevole è arrivata ovviamente da Washington che assieme ad Israele hanno boicottato la cerimonia.
Il presidente palestinese ha incolpato le potenze coloniali, in particolare gli Stati Uniti e il Regno Unito per la Nakba e ha sottolineato che hanno la responsabilità storica di porre fine alla sofferenza storica inflitta ai palestinesi.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito, ha insistito Abbas, “hanno la responsabilità politica ed etica direttamente per la Nakba del popolo palestinese, perché hanno partecipato a trasformare il nostro popolo in una vittima quando hanno deciso di stabilire e creare un’altra entità (in allusione a Israele) nella nostra patria storica”.
Abbas ha chiesto al governo israeliano di porre fine all'”aggressione” contro i palestinesi ed ha chiesto la sospensione di Israele dall’ONU.
“Chiediamo oggi ufficialmente, in conformità con il diritto internazionale e le risoluzioni (dell’ONU), che si assicurino che Israele rispetti queste risoluzioni o che l’adesione di Israele all’ONU sia sospesa”, ha detto il presidente Abbas nel suo discorso di un’ora all’ONU nel 75° anniversario del giorno della Nakba.
“Le Nazioni Unite devono costringere Israele a rispettare le risoluzioni dell’organizzazione internazionale che stabiliscono uno stato palestinese indipendente e che permettono il ritorno dei rifugiati palestinesi o sospendere l’adesione di Israele per non aver mai rispettato i suoi obblighi e i prerequisiti per essere un membro” dell’ONU, ha dichiarato Abbas. (Hispan TV)
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info