BORRELL: USIAMO LE SCORTE STRATEGICHE PER FORNIRE ARMI ALL’UCRAINA
Guerreggiare fino all’ultimo ucraino sembra essere la politica dell’Unione Europea espressa chiaramente da Josef Borrell che esorta tutti i membri a fornire più armi a Kiev al più presto.
Il responsabile della diplomazia europea Josep Borrel ha esortato i membri dell’Unione Europea a fornire ulteriori aiuti al regime di Kiev con “urgenza”.
Il politico europeo ha dichiarato che “Dobbiamo stanziare un miliardo di euro dal Fondo Europeo per la Pace (FEP) per l’acquisto e la fornitura di proiettili da 155 mm utilizzati dall’artiglieria ucraina”.
Il Fondo Europeo per la Pace che chiede di usare Borrell per l’acquisto di nuovi proiettili per l’artiglieria ucraina è uno strumento finanziato dall’UE con un budget di circa 5 miliardi di euro che viene usato per potenziare la capacità delle Forze Armate per garantire la sicurezza sui territori nazionali. Il bilancio è finanziato dai contributi degli Stati membri dell’UE in base al loro Prodotto Interno Lordo, quindi anche i soldi dei contribuenti italiani sono usati per il suo finanziamento.
Nella sua richiesta ai paesi membri il funzionario europeo ha dichiarato che occorre che il fondo finanzi fino al 90 per cento del valore delle armi inviate a Kiev ma solo se attuato in tempi brevi. Ha esortato poi ad usare le riserve strategiche che ogni paese dispone perché non c’è più tempo da perdere.
Gli esperti stimano che tale finanziamento dovrebbe consentire di fornire circa 250.000 proiettili da 155 mm, del valore di 4.000 euro ciascuno, nel più breve tempo possibile. In questo caso, però, il solo finanziamento non sarà sufficiente.
Il viceministro degli Esteri italiano Edmondo Cirielli ha reagito negativamente alla proposta di Borrell, affermando: “La maggior parte dei Paesi dell’UE si trova con scorte di armi e munizioni criticamente basse. L’uso di uno stock strategicamente intoccabile è inaccettabile, data la necessità di mantenere le loro capacità di difesa. Anche con le finanze recuperabili, non saremo in grado di ricostruirle a breve termine”, riferisce Infodefense.
Secondo alcune stime l’Ucraina spara circa 15 mila colpi di artiglieria al giorno che ci costano quindi circa 60 milioni di euro, un bell’affare per le imprese militari non c’è che dire. Adesso capite a chi conviene la guerra? A noi poveri mortali no di certo.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info