Il Presidente Xi JinpingIl Presidente Xi Jinping

I SEI PRINCIPI CINESI PER RAGGIUNGERE LA STABILITA’ INTERNAZIONALE  

 

Il ministero degli Esteri cinese ha pubblicato martedì il documento concettuale della Global Security Initiative, che descrive i 6 principi per raggiungere la stabilità a livello internazionale.

Nel testo, il ministero degli Esteri cinese indica che “la comunità affronta rischi e sfide molteplici raramente visti prima”, tuttavia, sottolinea che “mantenere la pace e la sicurezza globale, e promuovere lo sviluppo e la prosperità devono essere l’obiettivo comune di tutti i paesi”.

Secondo il documento, l’iniziativa mira a “eliminare le cause profonde dei conflitti internazionali, migliorare la governance della sicurezza globale, incoraggiare gli sforzi internazionali congiunti per portare più stabilità e certezza […] e promuovere la pace e uno sviluppo duraturo nel mondo”.

In questo modo, il governo cinese descrive 6 principi e concetti chiave per la sicurezza globale:

Mantenere l’impegno per la visione di una sicurezza “comune, globale, cooperativa e sostenibile”

L’essenza di questa nuova visione della sicurezza è “sviluppare un concetto di sicurezza comune, rispettando e salvaguardando la sicurezza di ogni paese; un approccio olistico, mantenendo la sicurezza sia nelle aree tradizionali che non tradizionali”, recita l’iniziativa.

Rispettare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i paesi

Pechino sottolinea che l’uguaglianza sovrana e la non interferenza negli affari interni “sono principi fondamentali del diritto” e le norme che regolano le relazioni internazionali contemporanee. “Crediamo che tutti i paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, siano uguali membri della comunità internazionale”.

Rispettare gli obiettivi e i principi della Carta delle Nazioni Unite

La Cina invita tutti i paesi a praticare il “vero multilateralismo”. A tal fine, esortano a difendere fermamente il sistema internazionale con l’ONU al suo centro, e le norme di base sostenute dalla Carta delle Nazioni Unite. “La mentalità della guerra fredda, l’unilateralismo, il confronto dei blocchi e l’egemonismo contraddicono lo spirito della Carta delle Nazioni Unite e devono essere combattuti e respinti”, sottolinea il documento.

Prendere sul serio le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i paesi

“La sicurezza di un paese non deve andare a scapito di quella degli altri”, sottolinea l’iniziativa. Mentre allo stesso tempo afferma  che “ogni paese, mentre persegue la propria sicurezza, deve tenere conto delle ragionevoli preoccupazioni di sicurezza degli altri”.

Risolvere le controversie tra le nazioni in modo pacifico attraverso il dialogo

Pechino insiste sul fatto che la comunità internazionale deve sostenere tutti gli sforzi che portino alla risoluzione pacifica delle crisi attraverso il dialogo. Sottolinea anche che “abusare delle sanzioni unilaterali e l’uso delle armi non risolve i problemi, ma crea solo più difficoltà e complicazioni”.

Preservare la sicurezza negli ambiti tradizionali e non tradizionali

Per affrontare le controversie regionali e le sfide globali come il terrorismo, il cambiamento climatico, la sicurezza informatica e la biosicurezza, la Cina esorta tutti i paesi a lavorare insieme e a praticare i principi di ampie consultazioni, del contributo congiunto e dei benefici condivisi nella governance globale.

Approccio internazionale

Per realizzare queste visioni, la Cina è pronta a condurre una “cooperazione bilaterale e multilaterale in materia di sicurezza con tutti i paesi e le organizzazioni internazionali”.

In questo modo, il governo cinese prevede di “sostenere e migliorare” il meccanismo e l’architettura di cooperazione in materia di sicurezza regionale incentrati sull’ASEAN, e di aderire al metodo dell’ASEAN di creare consenso. Allo stesso modo, cerca di stabilire congiuntamente un nuovo quadro di sicurezza in Medio Oriente, sostenendo i paesi di quella regione per rafforzare il dialogo e migliorare le loro relazioni, attraverso agenzie come la Lega degli Stati Arabi (LEA) e altre organizzazioni regionali “per svolgere un ruolo costruttivo”.

Il gigante asiatico ha anche, tra i suoi piani, quello di aiutare l’Unione Africana a risolvere i conflitti regionali, combattere il terrorismo e salvaguardare la sicurezza marittima. Per quanto riguarda i paesi dell’America Latina e dei Caraibi, Pechino prevede di sostenere il rispetto attivo degli impegni stabiliti nella Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come zona di pace. (RT)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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