Marcos do Val e Daniel SilveiraMarcos do Val e Daniel Silveira

BRASILE: IL PIANO GOLPISTA PER MANTENERE BOLSONARO ALLA PRESIDENZA ANNULLANDO IL RESPONSO DELLE URNE 

 

Un senatore rivela che Bolsonaro era a conoscenza dell’operazione di colpo di stato pianificata dall’ex-deputato Daniel Silveira per mantenere in carica l’ex presidente. La trama prevedeva la registrazione clandestina di una conversazione con il ministro Alexandre de Moraes. 

Il senatore Marcos do Val ha fatto una serie di rivelazioni questo giovedì (02/02) che coinvolgono l’ex presidente Jair Bolsonaro in un piano di colpo di stato che avrebbe dovuto essere posto in atto lo scorso dicembre e sarebbe consistito nel registrare il giudice dela Corte Suprema Alexandre de Moraes senza autorizzazione e quindi impedire l’insediamento dell’attuale presidente Lula. 

La rivelazione del presunto incontro tra Bolsonaro, Marcos do Val e l’allora deputato Daniel Silveira, è l’ennesimo ingrediente delle indagini volte ad appurare la partecipazione dell’ex presidente al piano golpista conclusosi con gli attentati agli edifici dei 3 Poteri l’8 gennaio. 

Il caso si aggiunge alle svariate attitudini golpiste di Bolsonaro e alla bozza di decreto golpista trovata dalla Polizia Federale a casa del suo ex ministro della Giustizia Anderson Torres il mese scorso. 

Il piano di golpe denunciato da Marcos do Val questo giovedì è dettagliato anche in una serie di messaggi attribuiti all’ex-deputato Daniel Silveira e divugati dalla rivista Veja. 

Il caso è venuto alla luce dopo che Marcos do Val ha dichiarato in una trasmissione in diretta sui social network giovedì (02/02) di aver ricevuto, a dicembre, una richiesta dall’ex-deputato Silveira di registrare una conversazione con il ministro Moraes per cercare di incriminarlo e annullare le elezioni presidenziali di ottobre, perse da Bolsonaro. 

Il senatore ha riferito che, con l’appoggio di un gruppo molto ristretto, Silveira e Bolsonaro avrebbero escogitato il seguente piano: qualcuno di fiducia del presidente si sarebbe avvicinato al giudice Alexandre de Moraes, che detiene anche la presidenza del Superiore Tribunale Elettorale (TSE), debitamente attrezzato per registrare le conversazioni del magistrato, al fine di catturare qualcosa di compromettente che servisse da argomento per arrestarlo. 

Secondo la tesi golpista, la rivelazione di questi audio avrebbe scatenato una tempesta perfetta: Moraes sarebbe stato arrestato, Bolsonaro sarebbe rimasto Presidente e Lula non sarebbe stato insediato il 1° gennaio. 

Marcos do Val sarebbe stato scelto poiché aveva una relazione di più di dieci anni col giudice Moraes e, quindi, per essere al di sopra di ogni sospetto. Egli aveva contatti con Moraes dai tempi in cui lavorava nel campo della pubblica sicurezza. 

Secondo la rivista Veja, l’incontro si è svolto il 9 dicembre, presso il Palazzo dell’Alvorada (la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica), è durato circa 40 minuti e ha visto la partecipazione di Marcos do Val, Silveira e Bolsonaro. 

“L’idea è che sarebbero state collocate apparecchiature di registrazione, ci sarebbe stato un sistema di ascolto ambientale, e io, in questo incontro con il giudice Alexandre, avrei stimolato la conversazione per fargli ammettere che in alcuni dei suoi processi lui fosse andato oltre le linee della Costituzione”, ha spiegato questo giovedì il senatore. Secondo Marcos do Val, Bolsonaro avrebbe ascoltato la proposta senza commentare. 

Nella riunione Marcos do Val voleva sapere come sarebbe stato messo in pratica il piano e Bolsonaro avrebbe detto di essersi già accordato con l’Ufficio per la Sicurezza Istituzionale (GSI), l’organo preposto alla sicurezza del presidente, e con i Servizi di Intelligence (Abin), che avrebbero fornito supporto tecnico all’operazione di registrazione fornendo le necessarie attrezzature di spionaggio. 

Il primo ministro del gabinetto per la sicurezza istituzionale (GSI) durante il governo Bolsonaro, il generale Augusto Heleno (leader della fazione ideologica più estremista delle Forze Armate), ha affermato che qualsiasi coinvolgimento del GSI o dell’Abin nel denunciato piano di colpo di stato è “una bugia”. “Non sono mai stato a conoscenza di alcuna azione in quella direzione”, ha affermato Heleno. L’Abin ha anche rilasciato una nota in cui nega il coinvolgimento “in qualsiasi iniziativa relativa alla possibilità di registrare le conversazioni di un giudice della Corte Suprema Federale”. 

I messaggi ottenuti dalla Rivista Veja mostrano che l’ex-deputato Silveira predisponeva come Marcos do Val sarebbe dovuto arrivare al Palazzo presidenziale, con discrezione, senza essere notato, portato sul posto da un’auto della sicurezza del presidente. Nei messaggi, Silveira ribadisce a Marcos do Val che solo cinque persone avrebbero dovuto sapere del piano, tre delle quali erano presenti alla riunione. L’ex deputato chiede al senatore di non discutere l’idea con nessuno, nemmeno con la moglie e sostiene che, se dal colloquio con Moraes non si fosse ricavato nulla, il materiale sarebbe stato scartato. Al contrario, se al giudice si fosse riusciti ad estorcere qualche informazione compromettente, Marcos do Val ne sarebbe uscito come un “eroe”. 

Dopo l’incontro, Marcos do Val ha detto che ci avrebbe “pensato” e poi “preso contatto”. Marcos do Val avverte Moraes 

I messaggi pubblicati dalla rivista Veja mostrano che, dopo l’incontro con Silveira e Bolsonaro, Marcos do Val ha preso la decisione di avvertire il giudice Alexandre de Moraes dei piani golpisti. 

“Buonasera giudice! Una giornata emblematica. Colgo l’occasione per informarla che non verrò a Brasilia questa settimana. Mia figlia ha davvero bisogno della mia presenza qui. Ma avevo bisogno di parlarle dell’incontro con il Presidente della Repubblica e l’ex-deputato Daniel Silveira. Mi è stato richiesto di partecipare ad un’azione bizzarra, immorale e persino criminale. Non so come potrei contestualizzarle questa informazione in modo sicuro. Se necessario, posso venire a Brasilia per incontrarla. So che in questo momento lei sta passando per un periodo molto turbolento del suo incarico. Ma conti su di me”, dice un messaggio inviato da Marcos do Val a Moraes il 12 dicembre. 

Il 14 dicembre, cinque giorni dopo l’incontro con Bolsonaro e Silveira, Marcos do Val e Moraes hanno parlato di persona a Brasilia. La stessa notte, Marcos do Val ha informato Silveira che non avrebbe accettato di partecipare al piano. 

D’altra parte, ieri il senatore Flávio Bolsonaro, figlio di Jair Bolsonaro, ha confermato che l’incontro raccontato da Marcos do Val ha avuto luogo, ma ha affermato che la situazione “non costituisce alcun tipo di reato”. 

 

Le diverse versioni dell’incontro fornite da Marcos do Val 

 

Il senatore in nessun momento nega l’incontro, ma ha cambiato le versioni fornite cercando di alleviare il ruolo di Bolsonaro nel presunto piano. 

In primo luogo, in una diretta sui suoi social, ha detto che Bolsonaro ha cercato di costringerlo a compiere un colpo di stato per rimanere nel Palazzo presidenziale e impedire l’insediamento dell’allora presidente eletto Lula. 

Ore dopo, interrogato dal quotidiano Folha de S.Paulo, il senatore si è tirato indietro dall’accusa diretta e ha detto che Bolsonaro “ha solo ascoltato” il piano dell’ex deputato federale Daniel Silveira e ha detto che ci avrebbe pensato. 

“Bolsonaro ha solo ascoltato insieme a me la proposta di Silveira, poi io ho posto delle domande sulla questione della legalità delle azioni ed il perché. Poi, quando è stato il momento di andarsene, l’unica cosa che il presidente ha detto è stata la seguente: ‘Pensiamoci’.” 

Nonostante ciò, Marcos do Val ha raccontato di aver incontrato i due perché aveva ricevuto una telefonata dallo stesso ex presidente della Repubblica e di essere arrivato nel luogo dell’incontro a bordo di un’auto della presidenza. 

Infine, Marcos do Val, dopo aver annunciato sui suoi social network che avrebbe definitivamente lasciato la politica, dimettendosi da senatore, ha fatto marcia indietro e ha detto che ora rifletterà di più sull’argomento.

da www.dw.com e br.noticias.yahoo.com 

 

Riedizione e traduzione a cura di Alessandro Vigilante)

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