CONTINUANO IN PERU’ PROTESTE E BLOCCHI STRADALI
Per il secondo giorno consecutivo continuano le proteste contro il nuovo governo di Dina Boluarte in Perù dopo la pausa per le feste natalizie ed il fine d’anno, si registrano oggi almeno sette blocchi in altrettante strade nelle regioni meridionali del paese.
Le proteste in Perù sono iniziate dopo che il 7 dicembre il Congresso ha licenziato Castillo come presidente del paese, dopo il suo fallito tentativo di sciogliere il Parlamento. Le manifestazioni di protesta sono riprese mercoledì dopo la tregua per le feste di Natale e Capodanno, i manifestanti chiedono il rilascio del presidente deposto, l’anticipo delle elezioni al 2023, la chiusura del Congresso e le dimissioni di Boluarte oltre alla convocazione di un’assemblea costituente.
Nel dipartimento di Ica (sud) si sono uniti alle mobilitazioni i membri della comunità, i lavoratori e la popolazione in generale. I manifestanti si sono concentrati al chilometro 262 della strada Panamericana Sud e hanno bloccato il passaggio nella zona conosciuta come Barrio Chino.
Questa mattina i blocchi stradali sono continuati e si registrano, tra le altre interruzioni, blocchi alla circolazione nei tratti corrispondenti al chilometro 290, in Expansión Urbana, e al chilometro 299, nell’Alamo. Ieri sono stati segnalati almeno 35 punti in cui sono state bloccate le strade, secondo l’ufficio del difensore civico.
Inoltre ieri sera, nella capitale Lima si è tenuta una marcia in Plaza San Martín, alla quale hanno partecipato membri della Confederazione Generale dei Lavoratori del Perù (CGTP), organizzazioni di sinistra e singoli cittadini. Successivamente quando i manifestanti hanno cercato di spostarsi nelle vicinanze del Parlamento, le forze di polizia hanno impedito il loro passaggio e hanno lanciato gas lacrimogeni. Nonostante gli scontri questa volta non ci sono state vittime.
Il governo sta cercando di minimizzare le proteste che chiedono il rilascio dell’ex presidente Pedro Castillo, l’attivazione di un processo costituente e la chiusura dell’attuale Congresso. Le attuali mobilitazioni si svolgono nelle regioni del sud del paese e a Lima. Il bilancio complessivo dei manifestanti che hanno perso la vita dall’inizio delle proteste è comunque molto alto, infatti 28 persone hanno perso la vita a causa degli scontri tra polizia e cittadini che protestavano.
Ruth Luque, del gruppo di sinistra Cambio Democrático, ha presentato una denuncia costituzionale contro il presidente del paese, Dina Boluarte, e diversi dei suoi ministri per i 28 morti registrati durante le proteste a favore dell’ex presidente Pedro Castillo.
Il testo di denuncia presentato da Luque sottolinea che Boluarte ha violato cinque articoli della Costituzione, tra cui “garantire la piena validità dei diritti umani o proteggere la popolazione dalle minacce alla loro sicurezza”.
Oltre alla presidente, sono stati denunciati anche Pedro Angulo Arana, in qualità di ex Presidente del Consiglio dei Ministri; Alberto Otárola, ex Ministro della Difesa e attuale Presidente del Consiglio dei Ministri; César Augusto Cervantes, ex Capo dell’Interno e José Tello, Ministro della Giustizia e dei diritti umani.
L’ex Presidente del Perù Pedro Castillo è attualmente in detenzione preventiva ed è detenuto nella prigione di Barbadillo, situata nel distretto di Lima di Ate, dove si trova anche l’ex presidente Alberto Fujimori.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info