LA MOGLIE ED I FIGLI DI PEDRO CASTILLO ARRIVANO IN MESSICO
Il presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador, ha annunciato che Lilia Paredes, moglie del destituito presidente peruviano Pedro Castillo, e i suoi figli Arnold e Alondra, sono arrivati in Messico questa mattina.
Durante la consueta conferenza mattutina il presidente messicano haha detto che la famiglia di Castillo è arrivata all’aeroporto di Città del Messico alle 07:51 del mattino. Notizia poi confermata dal segretario agli affari esteri, Marcelo Ebrard, che ha pubblicato una fotografia di Paredes e dei suoi figli dopo il loro arrivo nel paese.
La famiglia di Pedro Castillo si trovava presso la sede diplomatica messicana a Lima, capitale del Perù. Il viaggio è stato reso possibile grazie ad un salvacondotto concesso dalle autorità peruviane che ha permesso il loro spostamento all’aeroporto dopo che martedì era stato concesso l’asilo politico alla donna ed ai figli.
Il governo messicano aveva dichiarato di voler concedere l’asilo politico anche all’ex presidente Pedro Castillo ma è stato arrestato prima che riuscisse a giungere all’ambasciata del Messico a Lima subito dopo il suo discorso con il quale annunciava la sua volontà di sciogliere il congresso.
Attualmente, il presidente licenziato è detenuto nella prigione di Barbadillo, situata nel distretto di Ate, dove si trova anche l’ex presidente Alberto Fuijimori. La giustizia peruviana ha condannato Castillo a 18 mesi di detenzione preventiva, fino al giugno 2024.
Il presidente messicano durante la sua conferenza ha annunciato anche che l’ambasciatore messicano, Pablo Monroy, è stato dichiarato ‘persona non grata’ ed espulso dal paese sudamericano. Misura questa presa probabilmente per ritorsione verso il Messico per aver concesso l’asilo politico alla famiglia di Castillo.
Andrés Manuel López Obrador, ha deplorato l’azione e l’ha definita “arbitraria”; tuttavia, ha detto che il suo paese non romperà le relazioni con il Perù ed è già stato nominato un responsabile all’ambasciata.
“Il Ministero degli Affari Esteri ha deciso di non rompere le relazioni, tra le altre cose, perché abbiamo bisogno di mantenere la nostra ambasciata per dare protezione ai messicani che vivono e che lavorano in Perù. Poi l’Ambasciata continua il suo ruolo, è già stato nominato un responsabile dell’Ambasciata e siamo ancora in attesa degli eventi in Perù”, ha detto.
López Obrador ha aggiunto che per molti anni, “almeno sei anni”, in Perù hanno avuto cinque presidenti. “Immaginate questa situazione. È dovuta principalmente agli interessi di un gruppo che domina e non permette al popolo peruviano di partecipare alla vita pubblica ed esercitare i suoi diritti politici”.
“I popoli cercano di liberarsi dall’oppressione, dalle oligarchie. Partecipano per via elettorale, tuttavia, queste oligarchie sostenute dai gruppi di interesse creati, i potentati, i media al servizio del regime, rendono molto difficile che il governo nato da processi democratici popolari possa governare. Questo è il caso del Perù”, ha ribadito.
Inoltre, in diverse occasioni, il presidente Andrés Manuel López Obrador ha detto che il leader di sinistra peruviano è stato vittima di attacchi ripetuti da quando è salito al potere e ha anche affermato che il suo governo riconosce Castillo, non Boluarte.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info