Drone ucraino StrizhDrone ucraino Strizh

GLI UCRAINI GIOCANO CON IL FUOCO: ATTACCATE DUE BASI IN RUSSIA 

 

Il Ministero della Difesa russo ha denunciato che nelle prime ore di lunedì mattina l’Ucraina ha cercato di effettuare attacchi attraverso l’uso di droni contro gli aeroporti di Diaguilevo , nella regione di Riazan, ed Énguels, nella regione di Sarátov, dove sono ospitati bombardieri strategici.

Secondo quanto affermato dalle autorità militari russe in entrambi i casi i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto i droni dell’esercito ucraino. A causa della caduta dei frammenti dei velivoli sulla pista tre soldati russi sono rimasti uccisi e quattro feriti e subito trasportati negli ospedali.

Una teoria che sta circolando con sempre maggiore insistenza sui canali russi (il che, ovviamente, non significa che sia vera), lanciata dal noto corrispondente militare Aleksandar Koz (sashakots) sostiene che i droni che hanno causato danni e vittime nei due aeroporti russi di Engels e Djagilevo, o perlomeno in quello di Engels, siano vecchi Tupolev Tu-141 Strizh di fabbricazione sovietica, scrive Francesco Dall’Aglio sul suo canale Telegram 

Lo Strizh ha caratteristiche di tutto rispetto: il suo debutto operativo è del 1979, ha una gittata che raggiunge i 1000 km (e ci siamo ampiamente, coi due aeroporti) e una velocità più che decente, anch’essa di 1000 km/h – e infatti si chiama Strizh, che vuol dire sia “rondone” che “rapido”. L’aviazione ucraina ne ha mantenuto qualche esemplare in uso, modernizzandolo (io credo) con un sistema di puntamento più preciso, anche se quello originario pure non era niente male, continua Dall’Aglio

Il drone avrebbe volato quindi per circa un’ora, presumibilmente a quota molto bassa, senza essere notato dai sistemi antiaerei russi finché non è giunto in prossimità dei suoi bersagli dove, sempre presumibilmente, è stato abbattuto, altrimenti avrebbe fatto molti più danni di quelli provocati dallo schianto dei frammenti sulla pista. La cosa è complicata ma alla fine fattibile, e certo non fa piacere ai responsabili della difesa antiaerea russa che un paio di domande se le devono fare, conclude nel suo post su Telegram.

L’esame delle foto satellitari della base militare russa confermerebbero quanto asserito dal Cremlino sul fatto che i droni sia stati abbattuti in quanto non si vedono evidenze di danni materiali.

La base russa di Énguels,

Gli ucraini ed i loro soci occidentali stanno però giocando con il fuoco in quanto la base di énguels è una delle basi della difesa nucleare russa, oltre che di quella convenzionale, circostanza che rientra in pieno nell’articolo 19, comma c, del Decreto Presidenziale 355 del 2 giugno 2020 che stabilisce la liceità di una risposta nucleare nel caso di “attacco nemico su una struttura militare o statale di importanza critica della federazione Russa. Ovviamente, a differenza di quanto viene propagandato dalle nostre parti, il governo russo non ha alcuna intenzione di usare le armi nucleari, ma occorre avere un poca di premura.

La risposta del Cremlino è stata convenzionale e probabilmente già programmata. Le forze armate hanno lanciato un massiccio attacco con missili alle infrastrutture militari ed energetiche dell’Ucraina in tarda mattina. Il Ministero della Difesa russa ha comunicato una nuova serie di attacchi contro obiettivi ucraini di comando militare, così come contro oggetti collegati alle infrastrutture energetiche, di comunicazione e di produzione militare. L’offensiva su larga scala è stata condotta attraverso l’uso massiccio di armi ad alta precisione lanciate dal mare e dall’aria.

Il ministero ha affermato che i 17 obiettivi selezionati  sono stati colpiti, il che ha permesso di ostacolare il trasferimento ferroviario di truppe ucraine, armi straniere, tecnica militare e munizioni nelle zone di combattimento.

Ma l’esercito ucraino non si è limitato solamente a sferrare l’attacco contro le due basi militari russe ma, per non perdere le oramai sane abitudini, ha continuato a bombardare le città del Donbass infischiandosene che i bombardamenti colpiscono solo civili e non strutture militari.

Questa notte i razzi lanciati dai “Grad” ucraini continuano la distruzione della città di Donetsk, vengono colpiti tutti i distretti, a prescindere dalla vicinanza o meno  dalla linea del fronte e dalla presenza di obiettivi militari. Anche questa volta diverse persone sono rimaste senza un tetto sopra la testa. I vigili del fuoco lavorano giorno e notte senza tregua.

I bombardamenti su Donetsk

Nel pomeriggio i missili sparati su Donetsk hanno colpito il centro commerciale Donetsk City provocando vari morti tra i civili. Alle 18.15 lo stesso obiettivo è stato nuovamente bombardato. Da dieci giorni quotidianamente la città viene bombardata dall’esercito ucraino ma il mondo si volta dall’altra parte, si sa che gli ucraini sono i buoni e quindi non possono compiere atti così vili ovvero colpire i civili. Sotto le macerie restano solamente civili che cercano in ogni modo di sopravvivere in una città diventata un cumulo di macerie.

Oggi poi almeno 10 persone sono state uccise e 24 ferite nella città di Alchevsk, situata nella repubblica russa di Lugansk, a seguito di un attacco delle forze armate ucraine, ha riferito sui suoi social network l’ufficiale della Milizia Popolare della RPL, Andrei Marochko.

Sei missili sparati dai sistemi di lanciarazzi multipli HIMARS, forniti dagli Stati Uniti a Kiev, hanno colpito la città. I missili hanno colpito una residenza dell’Istituto Tecnico Statale del Donbass dove vivevano rifugiati e lavoratori che stavano ricostruendo le zone distrutte dal conflitto. Anche in questo caso a perire sotto i missili  dell’esercito ucraino sono stati dei civili.

Infine da sottolineare che un missile della contraerea ucraino è caduto nella vicina Moldavia, nei pressi della località di Briceni, riferisce la Polizia Nazionale. Siccome la Moldavia non è un membro Nato la questione si è chiusa subito senza strascichi diplomatici e senza che nessuno abbia ipotizzato lo scoppio della terza guerra mondiale come invece era accaduto alcune settimane fa quando un missile sparato sempre dalla contraerea ucraina era caduto per errore in Polonia.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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