“SOTTO LA NOTIZIA NIENTE” IL NUOVO LIBRO DI FRANCO FRACASSI
“Questo libro non sarebbe mai stato possibile senza l’intuizione che ha avuto mio padre Claudio Fracassi ventinove anni fa su come il tema dell’informazione fosse, e lo è tutt’ora, cruciale e senza il grande sforzo da lui compiuto per scrivere la prima versione di ’Sotto la notizia niente’” )Franco Fracassi).
Come nasce una notizia? Chi decide quando un fatto deve diventare una notizia? Chi filtra le notizie? Chi le fa conoscere al grande pubblico? Chi fabbrica e gestisce le notizie? Cosa è il news management? Chi sono i complottisti, i negazionisti e i terrapiattisti? E cosa c’entrano con L’informazione? A queste ed a molte altre domande “Sotto la notizia niente” cerca di dare una risposta.
Secondo i dati forniti dall’Unesco delle 300 principali agenzie di stampa 144 sono nord americane, 80 europee, 49 giapponesi e solo 27 appartengono ad altre aree geografiche quindi risulta piuttosto facile comprendere come gli Stati Uniti siano i principali fornitori di notizie e come controllare l’informazione sia vitale per il paese nord americano.
“Più si scava nella fabbrica dell’informazione più si scopre come essa non è un semplice canale di collegamento tra la realtà e la nostra percezione ma una vera è propria catena di montaggio che utilizza, ma non sempre, i fatti alla guisa di materia prima per dare vita ad un prodotto nuovo e culturalmente autonomo dagli eventi reali, ma ben inserito nell’assetto egemone”, scrivono gli autori nel libro e sintetizzano, in poche parole, il valore che il sapiente uso dell’informazione ha avuto, fin dai primi anni della nascita degli Stati Uniti, nel promuovere e vendere le numerose guerre che hanno promosso in giro per il mondo.
E saper vendere le guerre è servito, soprattutto dall’inizio del secolo scorso, per giustificare le politiche aggressive dell’occidente. Gli autori fanno una carrellata delle guerre in cui le notizie e le informazioni che ci sono giunte, anche se sarebbe meglio dire che non ci sono giunte, visti i numerosi casi di volontario occultamento, appaiano palesemente contraffatte e costruite con dovizia. Solo negli ultimi quaranta anni, partendo dalla guerra nelle isole Malvinas, passando per le invasioni di Granada e Panama, per giungere alla prima Guerra del Golfo trasformata in un vero e proprio show mediatico, con dirette televisive e finti campi di battaglia in cui i giornalisti erano semplici spettatori, le bugie e le messe in scena hanno caratterizzato il panorama informativo che giornalmente ha inondato i nostri salotti.
In questo elenco non poteva mancare il caso Ucraina dove per anni è stato costruito un vero e proprio sistema per convogliare il consenso verso una posizione ben precisa che ha portato oggi alla guerra. Gli autori sono entrati dentro le dinamiche che hanno permesso di creare questo consenso a livello internazionale che credo non abbia precedenti nella storia recente. Un sistema di non informazione che ha permesso di far letteralmente sparire dal panorama informativo qualunque azione militare compiuta dalle squadracce ucraine contro coloro che non appoggiavano la rivoluzione colorata di Piazza Maidan come, ad esempio, la carneficina della Casa dei Sindacati di Odessa.
“L’informazione è un diritto fondamentale per l’uomo e la pietra di paragone di tutte le libertà”, recita la risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU n. 59 del 14 dicembre 1946 ma dalla sua proclamazione sembra che l’informazione sia servita più a addomesticare i cervelli ed a impietosire i cuori piuttosto che a garantire la libertà dei popoli. E leggendo questo libro ce ne accorgiamo.
Un libro quello di Claudio e Franco Fracassi che fa finalmente, grazie ai numerosi documenti a cui hanno potuto accedere, chiarezza sul ruolo che l’informazione ha avuto negli ultimi decenni nelle varie vicende belliche e politiche. Un testo questo che consiglio vivamente di leggere con attenzione per comprendere a fondo il potere che i media hanno nella costruzione del consenso necessario a giustificare la necessità di un intervento armato contro un paese che non ha deciso di stare sotto l’ombrello degli Stati Uniti e dei paesi occidentali.
Il libro può essere richiesto direttamente a Franco Fracassi scrivendo alla email francofracassi1@gmail.com
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info