SECONDO MARIA ZAKHAROVA “LE IMPRESE ITALIANE SARANNO “DISTRUTTE DAI ‘FRATELLI’ D’OLTREOCEANO”
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova “Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica”, parole che fanno infuriare il nostro governo forse perché affondano il coltello nella ferita e potrebbero far aprire gli occhi agli italiani. “
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un post scrive che secondo lei “Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica”, e il risultato sarà che le imprese italiane saranno “distrutte dai ‘fratelli’ d’Oltreoceano”, poiché le aziende americane oggi “pagano l’elettricità sette volte meno di quelle italiane”. “Le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale” contro i produttori italiani, aggiunge Zakharova, secondo la quale “quando le imprese italiane crolleranno, saranno comprate a buon mercato dagli Yankee”.
Parole queste che fanno schizzare sulla sedie il nostro Ministro degli Esteri Luigi di Maio che commenta supinamente che “è chiaro che ormai la Russia ha deciso di entrare direttamente nella campagna elettorale di uno Stato sovrano e sta giocando un ruolo che è chiaramente di ingerenza. Per questo io invito tutte le forze politiche italiane a rimandare indietro queste ingerenze “. Richiesta questa del nostro ministro che sicuramente sarà accettata con entusiasmo visto il servilismo agli Stati Uniti della nostra classe politica.
Inoltre Maria Zakharova, riguardo al piano di emergenza messo a punto dal Ministro Cingolani per ridurre i consumi di gas, aggiunge che “è imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordini di Washington, ma alla fine saranno gli italiani che dovranno soffrire”.
Comunque la si pensi sulla crisi ucraina le parole di Maria Zakharova affrontano un problema reale della nostra economia e più in generale di tutte le economie dei paesi europei. E’ infatti vero che negli Stati Uniti l’energia elettrica costa molto meno di quella che paghiamo in Europa. La corrente costa meno sia per uso civile che industriale. Non bisogna essere degli economisti laureati alla Bocconi per capire che se un imprenditore paga l’energia elettrica sette o otto volte quella che paga l’omologo europeo avrà un vantaggio competitivo enorme sulla concorrenza europea.
E’ inoltre vero che le aziende italiane sono in forte difficoltà economica per i forti aumenti del gas e della corrente e molte, anche quelle molto specializzate, rischiano la chiusura per gli elevati costi che le mettono fuori mercato. La stessa Confindustria denuncia che se non si invertirà la tendenza attuale entro la fine dell’anno migliaia di aziende chiuderanno i battenti e almeno un milione di operai perderà il lavoro. In questa situazione per i grandi gruppi industriali e per i fondi di investimento speculativi sarà molto facile acquistare il nostro patrimonio industriale per pochi spiccioli.
Una volta che queste aziende saranno di proprietà straniera, magari di qualche grande fondo speculativo, le condizioni di lavoro per gli operai, già abbastanza precarie adesso a causa delle mille riforme che hanno liberalizzato il mercato del lavoro, peggioreranno ulteriormente. Nel peggiore dei casi, ma non il più remoto, la proprietà si prenderà la tecnologia ed il Know-how e trasferirà le produzioni in altri paesi dove la manodopera costa meno: i casi della GKN di Campi Bisenzio o della Whirlpool di Napoli, solo per citarne due, dovrebbero farci capire come si comportano gli imprenditori stranieri interessati solo alla massimizzazione del profitto.
Le parole della portavoce del governo russo hanno solamente messo in evidenza ciò che risulta evidente a chiunque abbia un minimo di cervello ancora attivo nella scatola cranica, ovvero che le sanzioni contro la Russia si stanno ripercuotendo sulle nostre economie in modo disastroso e che i soli che ne stanno beneficiando sono i nostri amici a stelle e strisce.
Ma questa narrazione che rompe con quella ufficiale che prevede di scaricare tutte le responsabilità del caro bollette sul Cremlino propostaci ogni giorno dai nostri politici e dai sottomessi mezzi di informazione di massa non deve passare. Quindi le parole di Maria Zakharova vengono semplicemente bollate come una palese interferenza nella nostra campagna elettorale. Come se dalla Casa Bianca non ci fossero mai state interferenze nella nostra vita politica negli ultimi settanta anni. Andate a dirlo ai parenti di coloro che hanno perso la vita nelle stragi di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, sul Treno Italicus, sull’aereo abbattuto sopra i cieli di Ustica o alla stazione ferroviaria di Bologna, sola per citare le stragi più famose.
Se poi volessimo aprire il capitolo gas ci accorgeremo che l’unico fornitore extra europeo che ha aumentato enormemente le esportazione di gas liquefatto in direzione Europa sono proprio i nostri amici statunitensi. Infatti alla fine del 2022 saranno oltre 15 miliardi i metri cubi di gnl che dagli Stati Uniti arriveranno nei nostri porti per essere poi rigassificati. Il prossimo anno saranno invece 50 miliardi i metri cubi che arriveranno da oltre oceano. Negli Stati Uniti, sulle coste del Texas, si stanno per l’occasione costruendo vari altri terminal per il carico sulle navi gassifere del gas liquefatto con destinazione vecchio continente. Se l’industria del gas statunitense sta investendo oltre 50 miliardi di dollari in questa impresa, distruggendo per altro interi sistemi ecologici costieri, ma ciò non importa, l’importante è il profitto, sicuramente avranno avuto garanzie certe che continueremo ad acquistare il loro gas per il futuro.
Le gite fuori porta del nostro Ministro degli Esteri che nei mesi scorsi ha battuto mezzo mondo per trovare gas per sostituire quello russo hanno, nella pratica, portato al nulla. Infatti i contratti sottoscritti con altri paesi, come il Qatar, entreranno a pieno regime solo tra un paio di anni. La gita ad Algeri di Luigi Di Maio e poi quella di Draghi con l’amministratore delegato di Eni, che doveva portare almeno 6 miliardi di gas algerino nelle nostre case, alla fine non ha aumentato le nostre importazioni dal paese africano. Il motivo? Semplice l’Algeria al momento non è in grado di somministrare altro gas all’Italia perché non è in grado di estrarne altro dai suoi giacimenti. Forse dopo che, con l’aiuto di Gazprom, sì proprio Gazprom, che aprirà altri pozzi la situazione potrebbe cambiare. Ma come siamo furbi noi: sanzioniamo la Russia e poi compriamo il gas dall’Algeria che lavora con Gazprom. Facciamo uscire il gas russo dalla porta e poi lo facciamo rientrare dalla finestra.
Sullo sfondo restiamo noi con le nostre bollette stratosferiche da pagare e se qualcuno prova a far aprire gli occhi agli italiani viene bollato come un intruso che attenta alla nostra insulsa ed inutile campagna elettorale. Insulsa ed inutile perché sia il centro sinistra che il centro destra, anche se Salvini per evidenti scopi elettorali ha messo in discussione le sanzioni senza però, visto che fa parte del governo, votare contro né all’introduzione delle sanzioni che oggi critica né contro l’invio delle armi all’Ucraina, la pensano esattamente allo stesso modo.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info