GLI STATI UNITI NON VOGLIONO CHE ZELENSKY SI SIEDA AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE
Gli Stati Uniti non ritengono opportuno cercare di risolvere le ostilità tra Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati nella fase attuale del conflitto, ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby.
In un intervista alla catena televisiva Fox News il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby ha affermato che Washington non ritiene opportuno cercare di risolvere le ostilità tra Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati nella fase attuale del conflitto.
Alla domanda se Washington “dovrebbe spingere” Mosca e Kiev a continuare a negoziare, Kirby ha risposto che “è tempo che gli Stati Uniti continuino a sostenere l’Ucraina”, riferendosi al sostegno militare fornito alle forze ucraine dal paese statunitense.
“Quello che continueremo a fare è assicurarci che [il presidente ucraino Vladimir Zelensky] possa avere successo sul campo di battaglia, in modo che possa avere successo al tavolo [di negoziazione]”, ha detto Kirby.
A tal proposito ha sottolineato che spetta a Zelensky determinare come, quando e in quali condizioni “la vittoria sarà decisa”. Tuttavia l’alto funzionario ha ricordato che lo stesso presidente ucraino ha recentemente sottolineato che non ritiene opportuno riprendere i negoziati, iniziati il 28 febbraio, affermando che il suo omologo russo, Vladimir Putin, “non ha mostrato alcun segno di interesse” a risolvere il conflitto attraverso canali diplomatici, riporta RT.
Il portavoce presidenziale russo, Dmitri Peskov, si è lamentato lunedì che l’Occidente “è impegnato con tutte le sue forze per la continuazione” delle ostilità in Ucraina, in modo che “i paesi occidentali, sotto la guida di Washington, […] non permettano agli ucraini di pensare, parlare di pace o discutere di pace”.
Peskov ha continuato affermando che adesso sembra che la via diplomatica non sia prioritaria ma sicuramente in futuro il buon senso avrà il sopravvento e torneremo al tavolo dei negoziati.
Secondo quanto affermato da John Kirby dovremmo prepararci ad un lungo conflitto. Hilary Clinton all’inizio del conflitto affermava del resto che questa guerra sarebbe stata per la Russia un Afganistan in Europa ovvero una disfatta totale prolungata nel tempo.
Un conflitto prolungato è nelle intenzioni degli Stati Uniti mentre una pace significherebbe per l’amministrazione Biden non aver raggiunto uno degli obiettivi per cui è stata alimentata la guerra. Tra gli obiettivi strategici statunitensi vi è senza dubbio quello di debilitare l’economia russa e quella europea. Un conflitto prolungato, secondo i piani della Casa Bianca, porterà alla contrazione dell’economia della Russia e renderà l’Europa più dipendente dagli Stati Uniti e nel contempo contribuirà ad allontanare ulteriormente il vecchio continente dalla Russia.
Non dobbiamo poi dimenticare qual’è il principale motivo per cui è scoppiato il conflitto. Non è stato fatto nulla per impedire il suo scoppio, anzi possiamo dire invece che sia stato fatto di tutto perché scoppiasse. Il motivo principale è che gli Stati Uniti non accettano che ci sia una condivisione del mondo in modo multipolare, ovvero che ci siano altre potenze che tutelino i propri interessi economici e geopolitici perché questo comporterebbe, per Washington, la perdita della supremazia economica e politica del mondo. In poche parole perderebbero il ruolo che si sono assegnati di gendarme del mondo, quindi la possibilità di decidere le sorti degli altri popoli.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info