Putin durante le celebrazioni del 9 maggioPutin durante le celebrazioni del 9 maggio

TORNANO A MARIUPOL I FESTEGGIAMENTI PER IL 9 MAGGIO 

 

Per la prima volta dal 2014 nelle città liberate del Dombass tornano i festeggiamenti per il 9 maggio giorno della vittoria della Russia nella Seconda Guerra Mondiale.

Il 9 maggio per la  Russia rappresenta una data fondamentale perché in quel giorno del 1945 terminava la Seconda Guerra Mondiale ed in tutta la nazione e nei paesi limitrofi si celebra questa giornata con sfilate e festeggiamenti vari.

Per la prima volta dal 2014 anche nelle città liberate del Dombass tornano i festeggiamenti per il 9 maggio, giorno della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale della Russia. Questa data, come in tutte le regioni russofone, è molto sentita dagli abitanti che lo festeggiano con cortei, sfilate e feste di vario genere.

Dal 2014 nelle città del Dombass questa festività nazionale era stata abolita. Durante l’ultima celebrazione, il 9 maggio 2014, in vari scontri con i militari ucraini che volevano impedirne la celebrazione risultarono uccise decine di persone. Oggi, dopo otto anni, anche a Donetsk ed a Mariupol, recentemente liberata, si sono  potute realizzare le consuete sfilate ed è riapparso anche il Nastro di San Giorgio, un nastro lungo 300 metri simbolo della vittoria sul nazismo.

Nonostante tutto l’esercito ucraino ha cercato di impedirne la celebrazione, infatti si sono uditi vari colpi di artiglieria sparati dagli ucraini dalle posizioni che ancora controllano in direzione delle città liberate.

Le celebrazioni più imponenti, come da tradizione, si sono svolte nella Piazza Rossa di Mosca dove migliaia di persone, partite da varie parti della città, si sono ritrovate. In testa al corteo i reduci della Seconda Guerra Mondiale.

Nel consueto discorso il Presidente Vladimir Putin non ha potuto non menzionare quanto sta accadendo attualmente in Ucraina.

Lamentando che l’Occidente abbia ignorato gli appelli del Cremlino nel dicembre 2021 per “un dialogo onesto” e “la ricerca di soluzioni sensate e di compromesso, tenendo conto dei reciproci interessi”, Putin ha ribadito che i paesi della NATO non hanno voluto ascoltare Mosca.  “Ciò significa che in realtà avevano piani completamente diversi e lo abbiamo visto”.

“I preparativi per un’altra operazione punitiva in Donbass, per un’invasione delle nostre terre storiche, compresa la Crimea, erano in corso senza alcuna esitazione. Kyiv ha annunciato la possibile acquisizione di armi nucleari. Il blocco NATO ha avviato la militarizzazione attiva dei territori adiacenti al nostro ”, ha riassunto il presidente, che ha concluso che “in questo modo è stata sistematicamente creata una minaccia del tutto inaccettabile” per la Russia proprio ai suoi confini.

A poi continuato affermando che “tutto indicava che un confronto con i neonazisti, i seguaci di Stepán Bandera, per i quali gli Stati Uniti ed i loro alleati avevano scommesso, sarebbe stato inevitabile. Abbiamo visto come è stata dispiegata l’infrastruttura militare, come centinaia di consulenti stranieri hanno iniziato a lavorare, sono state effettuate consegne regolari delle armi più moderne dai paesi della NATO”.

“Gli Stati Uniti, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica, hanno cominciato a parlare del loro eccezionalismo , umiliando così non solo il mondo intero, ma anche i loro satelliti, che devono fingere di non accorgersi di nulla e ingoiare il rospo con rassegnazione”.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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