MILITARI UCRAINI DENUNCIANO DI ESSERE STATI USATI COME CARNE DA MACELLO
Nonostante i proclami del governo di Zelensky la situazione dell’esercito ucraino in campo non è delle migliori. E’ stato pubblicato su Facebook un appello dai reduci della 79° brigata dell’esercito in cui viene denunciato che i soldati sono stati usati come carne da macello e poi sono stati lasciati soli.
Su Facebook è stato pubblicato un appello dai reduci della 79° brigata dell’esercito ucraino in cui viene denunciato come i militari siano stati mandati allo sbaraglio contro le truppe dell’esercito russo senza mezzi che potessero contrastare la loro forza. I reduci denunciano di essere stati usati come carne da cannone, di essere stati lasciati soli dai superiori che hanno abbandonato il campo quando si sono resi conto della superiorità russa, di rischiare di essere processati come disertori ma soprattutto denunciano che rischiano di morire tutti perché non ricevono ne aiuti ne vengono spostati su un altro fronte.
Di seguito la denuncia della 79° brigata che dimostra chiaramente come i vertici militari non si preoccupino assolutamente delle loro truppe. Vengono mandate al macello in modo che la loro morte possa essere agitata come vessillo di fronte alla comunità internazionale. Sembrerebbe che ai vertici del governo convenga più un soldato morto che un soldato salvato.
Siamo soldati della 79° brigata, II e III battaglione. Ci troviamo nel villaggio di Jampol.
I nostri comandanti ci hanno mandato nel bosco a scavar trincee… e avevamo due pale in tutto. Ci hanno fatto fuori, il tutto così in fretta che non abbiamo avuto neanche il tempo di attaccare le baionette ai fucili.
In quel bosco ci siamo stati cinque o sei giorni, dopo di che i comandati ci hanno mollato sul posto. E ora ci chiamano “disertori”, noi che siamo sopravvissuti… Lì in quelle trincee, c’è ancora adesso una pila di cadaveri.
Chiediamo la vostra attenzione, dei volontari che ci stanno prestando soccorso, ma anche degli officiali che ci hanno abbandonato. Ci chiamavano “artiglieria” ma non avevamo nessun pezzo di artiglieria a nostra disposizione. Nessun aiuto!
Ci ha fatto fuori l’aviazione e noi non avevamo nessun pezzo di antiaerea a disposizione. Ci han gettato lì come carne da cannone. Poi siamo usciti fuori e abbiamo chiesto a un anziano, forse vicecomandante di brigata o di battaglione: “Com’è questa storia?” Ci ha risposto: “Mike, comandante delle forze d’assalto paracadutisti, ha dato l’ordine di andare al corpo a corpo contro i carri armati”.
Per questo ci rivolgiamo a voi: Aiutateci, perché ora ci considerano disertori… Ci portano a processo come nemici, come disertori che hanno abbandonato la battaglia. Noi non abbiamo abbandonato la battaglia, noi abbiamo deciso di sopravvivere!
Noi abbiamo accettato uno scontro con le mitragliatrici contro i carri armati. E chi oggi è sopravvissuto, è perché è riuscito a uscire dalla sacca dove ci avevano rinchiuso. Il restante 70% dei nostri ragazzi è lì cadavere nel bosco.
Oltre a questo c’è pure il fatto che ora ci danno la colpa di tutto. Pensiamo che la colpa sia del nostro comando, forse del generale di settore, non sappiamo. Chiediamo che ci portino a Nikolaev perché lì si sta preparando un assalto. Invece hanno deciso di lasciarci qui perché vogliono che ci uccidano tutti così che voi non sappiate la verità.
La 95° e la 79° sono state sconfitte. Siamo rimasti noi, riservisti; ci sono anche mercenari, due in tutto, ma non faremo i loro nomi. Anche loro capiscono che ce l’hanno messo in quel posto. Ci hanno buttato come carne da macello!Intanto gli ufficiali scappano dal campo di battaglia. Popolo, pensateci voi, perché se non ci penserete ci ingabbieranno tutti.
Non ci arrendiamo, noi vogliamo combattere, ma non nella 75° brigata d’assalto (dove siamo ora).
Noi non possiamo combattere dove mollano i feriti, dove gli ufficiali scappano in macchina e non si caricano neppure i feriti! VERGOGNA! Questi non sono ufficiali! Ma sciacalli!
Questa denuncia è importante perché rilasciata non da prigionieri che potrebbero essere stati convinti a dichiarare il falso ma da militari che si trovano sul campo di battaglia che si sono resi conto di essere solo delle pedine mosse dagli interessi del loro governo.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info