AUSTRIA UNGHERIA E GERMANIA SI OPPONGONO ALL’EMBARGO SUL GAS RUSSO
Austria, Germania ed Ungheria si oppongono alle sanzioni sul gas russo perché non di facile applicazione e perché colpiscono più l’Europa che la Russia.
Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha affermato che i governi di Austria, Germania e Ungheria si oppongono all’embargo sulle forniture di gas russo, poiché le sanzioni dovrebbero essere innanzitutto dolorose per la Russia, non per l’Unione europea.
“L’Austria non è sola in questa questione contro l’embargo sul gas… D’altra parte, l’Austria sta con gli altri stati membri dell’UE e dalla parte delle sanzioni ai danni della Russia. Ma le sanzioni dovrebbero colpire la Russia più duramente dell’Unione Europea “, ha dichiarato Nehammer in diretta sulla CNN.
Il cancelliere ha anche sottolineato che la Commissione europea e il Consiglio UE stanno già discutendo dell’approvvigionamento di petrolio, ma il gas rappresenta una “questione a parte”, in quanto le industrie di diversi paesi dipendono da esso.
“Sapete, l’Unione Europea ha deciso che dovremmo provare a fare di tutto per porre fine alla nostra dipendenza dal gas russo, e anche l’Austria lo vuole, ovviamente. Ma ora ciò è impossibile. Ci vorrà del tempo”.
Nehammer ha incontrato Vladimir Putin lunedì a Mosca. L’incontro a porte chiuse si è tenuto nella residenza del capo di stato russo. Successivamente, Herbert Kickl, leader del partito d’opposizione “Partito della Libertà Austriaco” (APS), ha rimproverato al cancelliere Nehammer di non aver sollevato la questione dell’approvvigionamento energetico dell’Austria durante il colloquio con il presidente russo. (Sputnik)
Come scritto già ampiamente la questione del gas russo in Europa non si può risolvere con la bacchetta magica. Se l’Unione Europea per compiacere gli Stati Uniti decidessero da un giorno all’altro di sospendere le importazione di gas dalla Russia il vecchio continente si troverebbe in mezzo ad una crisi energetica senza precedenti.
Rinunciare al gas russo non è semplice e non si può risolvere la questione semplicemente con dei proclami come invece viene fatto dalla maggior parte dei nostri politici. Ma poi sarà davvero conveniente e sicuro rinunciare alla Russia come fornitore per affidarci ad altri soggetti in giro per il mondo? Fino a pochi mesi fa la Russia era un partner affidabile poi gli Stati Uniti hanno detto che non lo era più e noi gli siamo andati dietro come pecore.
Quindi se domani la strategia statunitense dovesse mettere i nostri nuovi fornitori nella lista nera della Casa Bianca ci troveremmo di nuovo con il fondoschiena per terra. Forse occorrerebbe non rinunciare alla Russia ma all’ombrello degli Stati Uniti e della Nato che pare proprio non ci ripara da nulla.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info