LA RAI TRASMETTE IMMAGINI DI UN VIDEOGIOCO SPACCIANDOLE PER BOMBARDAMENTI E ZELENSKY DENUNCIA DI ESSERE STATTO LASCIATO SOLO
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato di essere stato lasciato solo nel mezzo della crisi con la Russia ed ha quindi chiesto a Putin di aprire un tavolo di trattativa. Intanto i Tg Rai mandano in onda immagini di un videogioco spacciandole per i bombardamenti russi.
Il Presidente ucraino ha denunciato di essere stato lasciato solo nella gestione della crisi con la Russia, riferendosi probabilmente alle dichiarazioni della Nato e degli Stati Uniti che affermano che le loro truppe non entreranno sul territorio ucraino. Forse solo adesso si è reso conto di essere stato usato dagli Stati Unit per il loro gioco sporco.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il suo omologo russo, Vladimir Putin, a sedersi intorno ad un tavolo per colloqui il giorno successivo alla sua dichiarazione di aver interrotto le relazioni diplomatiche con la Russia.
“Voglio fare appello ancora una volta al presidente della Federazione Russa, […] sediamoci al tavolo delle trattative per fermare la morte delle persone”, ha detto Zelensky in un videomessaggio pubblicato sul suo canale Telegram.
Da parte sua il Vladimir Putin ha dichiarato in un colloquio con il Presidente cinese Xi Jinping che è pronto a sedersi ad un tavolo per affrontare la situazione con il Presidente dell’Ucraina. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha, nel frattempo, sottolineato che Mosca è pronta ai negoziati con Ucraina in qualsiasi momento, non appena l’esercito ucraino deporrà le armi.
“Siamo pronti ai negoziati. In qualunque momento, non appena le forze armate ucraine risponderanno alla richiesta del nostro presidente [Vladimir Putin], smetteranno di opporre resistenza, deporranno le armi. Nessuno vuole attaccarli, nessuno vuole opprimerli, che tornino dalle loro famiglie”, ha dichiarato Lavrov ai giornalisti, riporta Sputnik.
Sulla precedente dichiarazione di Zelensky in cui si lamenta di essere stato lasciato solo e sulla crisi in atto in Ucraina è interessante la presa di posizione di Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e comandante delle forze italiane durante la guerra in Kosovo, non proprio un fan di Putin per il quale ha invocato un processo per crimini di guerra, intervenuto a RaiNews e fra il gelo dei conduttori afferma che il segretario generale della Nato Stoltenberg “parla troppo” e senza consultarsi con gli alleati. La Nato infatti è “un’alleanza difensiva e non ha nulla a che vedere con la guerra in corso”.
La Nato rappresenta troppo e anzi “si identifica” col il punto di vista degli USA, la Nato non ascolta l’Italia, è più interessata al versante sud mediterraneo, ed è presa da “isteria antirussa” e “ossessione dell’allargamento ad Est”.
Gli USA hanno scelto di assecondare in tutto gli alleati Nato dei Paesi Baltici, ferocemente antirussi, la Nato ha promesso l’ingresso all’Ucraina, facendole immaginare una protezione che non poteva garantire. “E stata gettata benzina sul fuoco e questi sono i risultati”, continua Tricarico.
Se Leonardo Tricarico lascia di stucco i giornalisti di Rai News 24 per aver diffuso notizie sulla crisi ucraina che vanno al di fuori della classica narrativa mediatica che vede nella Russia l’unico colpevole dell’attuale crisi, nei telegiornali della stessa Rai i giornalisti in piena ansia da prestazioni mandano in onda alcune scene del videogioco “War Thunder” spacciandole per scene ritraenti bombardamenti russi in Ucraina.
Come fatto notare dal giornalista di Wired Simone Fontana su Twitter che si era messo a controllare le immagini trasmesse in diretta la mattina di ieri dai Tg. Le immagini dei bombardamenti trasmesse dai telegiornali di RaiUno e RaiDue non erano vere ma si trattava appunto di alcune scene del videogioco “War Thunder”. Le immagini trasmesse si riferivano al sistema di difesa Iron Dome, un sistema missilistico messo a punto dagli Stati Uniti ed Israele che ha il compito di intercettare e distruggere in aria i missili lanciati.
Ma l’ansia da prestazione non ha colpito solo i giornalisti della Rai, notoriamente poco incline alla verifica delle fonti, ma ha colpito anche i cronisti del Sole 24 Ore. che trasmettendo in diretta i bombardamenti russi ha mandato in onda delle immagini registrate durante una parata militare avvenuta nel giugno 2020 a Mosca, fa notare nuovamente Simone Fontana.
Insomma che siano fatti riconducibili ad una spasmodica ansia da prestazione dei giornalisti o facciano parte di una regia ben architettata che ha lo scopo di influenzare l’opinione pubblica eventi come questi ci devono far pensare al ruolo che in questa crisi, ma non solo, la macchina mediatica riveste.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info