DOPO 29 ANNI SENZA POTER TENERE IL REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA IL POPOLO SAHARAWI DICE BASTA
Mohamed Dihani
Venerdì 13 novembre, le forze armate marocchine hanno deliberatamente violato l’accordo di cessate il fuoco firmato tra le due parti in conflitto nel Sahara occidentale, Fronte Polisario e Marocco, inviando forze militari attraverso tre rotte a est del divario illegale di Guerguerat con azioni contro i civili saharawi che manifestavano pacificamente nelle zone dal 21 ottobre.
L’Esercito popolare di liberazione saharawi ha iniziato a rispondere alla
Il Fronte Polisario e il Governo Saharawi ritengono il Regno del Marocco pienamente responsabile di tutte le pericolose conseguenze di questo attacco alla sicurezza e stabilità della regione, e del futuro dell’Accordo di Pace che da anni è bloccato per il mancato rispetto del referendum sull’autodeterminazione, che è l’unico patto e accordo firmato tra le parti sotto la doppia supervisione delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana
Il Fronte Polisario, organizzazione di rappresentanza della comunità saharawi, ha dunque rotto la tregua con il Marocco
“Le forze di occupazione marocchine violano in modo flagrante l’accordo di cessate il fuoco” così il ministro dell’Informazione, portavoce del governo della Repubblica araba democratica Saharawi, Hamada Selma (nella foto) ha ribadito in una dichiarazione ufficiale che le forze di occupazione marocchine hanno aperto tre rami a est del muro della vergogna in chiara violazione dell’accordo di cessate il fuoco.
“Nelle prime ore di oggi, le forze di occupazione marocchine hanno aperto tre brecce a est del muro della vergogna in chiara violazione dell’accordo di cessate il fuoco. Pertanto, il governo saharawi ritiene che questa violazione mina la situazione del cessate il fuoco tra le due parti in conflitto” prosegue la dichiarazione.
Il ministro ha concluso affermando che “l’Esercito popolare di liberazione saharawi ha risposto in modo appropriato a questa provocazione.