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UCCISO IN COLOMBIA IL CANTANTE HAROLD ANGULO JR. CHE SOSTENEVA I GIOVANI IN PROTESTA  

 

Ucciso in Colombia il cantante Harold Angulo o Junior Jein, “El Cabaio” da bande paramilitari dopo che alcuni giorni fa aveva cantato a Cali alcune canzoni che qualificavano gli omicidi avvenuti durante le proteste come massacri ed aveva condannato pubblicamente le sparizioni forzate eseguite dalla polizia durante le manifestazioni di protesta.

Ieri è stato ucciso a Cali il cantante Harold Angulo o Junior Jein, “El Cabaio”, era nato a Buenaventura, una delle zone afro più, povere ed emarginate della Colombia, 38 anni fa. L’artista è stato uno dei precursori della salsa choke. 

Indepaz, nel comunicare la notizia, ha ricordato che Junior Jein era un importante leader culturale di Buenaventura, pioniere della musica e del movimento urbano del Pacifico, che risiedeva nella città di Cali dove “lavorava in solidarietà con le vittime della strage di Llano Verde e sosteneva i giovani in resistenza durante lo sciopero nazionale”.

Il cantante è stato aggredito da sconosciuti mentre stava entrando in una discoteca di Cali per un concerto. Gli aggressori gli hanno esploso contro numerosi colpi da arma da fuoco. Nonostante i soccorsi immediati è deceduto poco dopo per le gravi ferite riportate alla testa, al torace ed ad una gamba. La notizia della sua morte ha provocato sdegno nella comunità di Cali ed ha riproposto la questione di come lo stato stia cercando di zittire chiunque abbia il coraggio di manifestare pubblicamente la sua contrarietà alle violenze compiute dalla polizia.

Intanto vari attivisti della comunità contadina, difensori dei diritti umani ed il Governatore del Dipartimento del Nord del Santander Silvano Serrano sono stati tenuti reclusi da gruppi paramilitari in una scuola trasformata in carcere clandestino. Le persone sono state detenute senza che gli fossero formulate accuse precise e gli è stato impedito per oltre 13 ore di mangiare alimenti e bere acqua. Secondo varie organizzazioni che si dedicano alla denuncia delle violazioni dei diritti umani sono molte le carceri clandestine in cui la polizia ed i gruppi paramilitari tengono recluse arbitrariamente persone e manifestanti condizioni che dire inumane è poco. 

Alle persone recluse arbitrariamente vengono negati i più elementari diritti e spesso sono sottoposte a torture e vessazioni varie. Secondo alcune testimonianza in una scuola di Cali, trasformata in carcere abusivo, gli abitanti che risiedono vicino alla scuola durante la notte hanno udito grida e lamenti provenienti dalla struttura, ma questo non sarebbe un caso isolato.

Le proteste sono iniziate 48 giorni fa e continua ininterrottamente in tutta la Colombia come continuano ininterrottamente, come si vede, le violenze della polizia. Il bilancio delle persone morte a causa delle violenze ammonta a 73.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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