LA GUERRA COMMERCIALE DEGLI STATI UNITI CONTRO LA CINA CONTINUA: ALTRE AZIENDE INSERITE NELLA LISTA NERA
La guerra commerciale iniziata da Donald Trump contro la Cina continua speditamente anche con il nuovo inquilino della Casa Bianca: Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo che amplia il numero delle aziende cinesi con cui gli statunitensi non possono avere relazioni commerciali.
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ampliato la lista nera delle aziende cinesi con le quali i cittadini statunitensi non possono avere rapporti commerciali. La lista creata dal precedente Presidente statunitense che conteneva una trentina di imprese cinesi è stata ampliata da Joe Biden che ha portato il numero delle imprese inserite nell’elenco a 59.
Si tratta di 59 società che presumibilmente vendono tecnologie di sorveglianza all’esercito del colosso asiatico, tra cui Huawei e le tre maggiori società di telecomunicazioni del paese: China Mobile, China Unicom e China Telecom. Inoltre, il decreto – che entrerà in vigore il 2 agosto – colpisce il produttore di aeromobili China Aviation Industry Corporation, uno dei giganti militari più noti della Cina, e Hikvision (Hangzhou Hikvision Digital Technology Co.), uno sviluppatore di telecamere di sorveglianza e tecnologia di riconoscimento facciale, che secondo quanto riferito ha aiutato le autorità cinesi a implementare iniziative di controllo e repressione” nella regione dello Xinjiang, dove vive il gruppo etnico uiguro.
Come dettagliato dalla Casa Bianca in un comunicato, questa misura consentirà agli Stati Uniti “di vietare selettivamente e ampiamente gli investimenti statunitensi in società cinesi che minano la sicurezza o i valori democratici degli Stati Uniti e dei loro alleati”. L’amministrazione ha osservato inoltre che la decisione presa impedisce anche ai dollari statunitensi di sostenere il settore della difesa cinese, espandendo al contempo la capacità del governo degli Stati Uniti di affrontare la minaccia delle società tecnologiche cinesi “che contribuiscono alla sorveglianza delle minoranze religiose o etniche o facilitano in altro modo la repressione e gravi violazioni dei diritti umani”, riporta RT.
La decisione di Joe Biden di allargare la lista nera delle imprese cinesi considerate ostili agli interessi degli Stati Uniti conferma ancora una volta che in politica estera sia i Repubblicani che i Democratici la pensano allo stesso modo, soprattutto quando si parla di Cina. Il governo cinese ribatte che tale decisione ha evidentemente un carattere solo politico e punitivo verso il loro paese e che gli Stati Uniti cercano in tutti i modi di impedire lo sviluppo del paese asiatico. Concludono che questa misura avrà ripercussioni sull’intero commercio internazionale e non solo sulla Cina.
Degno di nota il fatto che dietro una misura chiaramente emessa per impedire lo sviluppo economico della Cina ci sia sempre un aspetto legato alle violazioni presunte dei diritti umani di una parte della popolazione. In questo provvedimento entra, come scritto, un produttore di tecnologia per il riconoscimento facciale che sarebbe stata usata, secondo l’amministrazione statunitense, per spiare e reprimere il gruppo etnico uiguro. Gruppo etnico questo che sta molto a cuore a Joe Biden come al precedente Presidente. Credo molto all’interesse che gli statunitensi hanno verso questa minoranza ma allora mi domando quante aziende tecnologiche degli Stati Uniti abbiano usato le loro tecnologie per produrre armi che poi sono state vendute all’Arabia Saudita che le usa per bombardare in Yemen oppure a Israele che le usa per bombardare i palestinesi.
Sembra, oppure è certo, che i diritti umani non rispettati non solo gli stessi se le violazioni vengono fatte da paesi amici invece che dalla Cina o dal Venezuela.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info