PFIZER AUMENTA IL PREZZO DEL SUO VACCINO DEL 49,6 PER CENTO E LE CASSE DELLA SOCIETA’ SI GONFIANO
Secondo quanto anticipato dal giornale tedesco Die Welt che fa riferimento ad un’informativa del ministero dell’Economia di Berlino il vaccino prodotto dalla Pfizer potrebbe passare dal prezzo di 15,50 Euro a fiala al prezzo di 23,20 Euro a fiala con un aumento di 7,70 Euro che equivale al 49,6 per cento.
L’aumento di prezzo verrebbe giustificato dal fatto che il preparato sarebbe ammodernato e coprirebbe le varianti del virus e inoltre potrebbe essere usato anche per vaccinare i bambini. Visto che il vaccino risulta a buon mercato l’Unione Europea avrebbe stipulato un ulteriore contratto per la fornitura di 900 milioni di dosi dal dicembre 2021 fino al 2023 concordando un’opzione per altri 900 milioni di dosi.
Ma non dobbiamo stupirci di questo aumento che in realtà avevamo più volte annunciato. Non perché siamo delle cassandre ma perché semplicemente stava nelle cose. Innanzi tutto quando sono stati stipulati i primi contratti con le case farmaceutiche a fronte degli aiuti economici forniti per lo sviluppo del vaccino le imprese farmaceutiche avevano garantito un prezzo di favore per un periodo di tempo limitato per la fornitura del loro vaccino. Si era parlato di forniture a prezzi più bassi fino a giugno di quest’anno quindi gli aumenti erano prevedibili.
Inoltre visto che le imprese farmaceutiche sono private e non statali per la semplice legge della domanda e dell’offerta quando la domanda aumenta il prezzo per conseguenza sale inesorabilmente. Big farma non è una associazione che si dedica alla filantropia ma un gruppo di aziende private che tendono ovviamente a massificare il profitto nella più classica logica capitalistica dell’economia. Quindi perché ci dovremmo stupire se Pfizer avrebbe deciso di aumentare il prezzo di un farmaco che in questo momento è essenziale per tutta la popolazione mondiale?
Quando ieri stranamente l’amministrazione statunitense ed oggi subito a rimorchio anche l’Unione Europea hanno dichiarato di essere a favore della sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini subito tutte le imprese farmaceutiche, per bocca della loro associazione di categoria, hanno dichiarato di non essere a favore della sospensione temporanea della proprietà intellettuale sui vaccini. Ci dovremmo stupire di questa presa di posizione? Direi proprio di no per gli stessi motivi sopra esposti.
L’affare dei vaccini ha rimpinguato le casse della Pfizer negli ultimi mesi. Infatti secondo l’agenzia Afp nei primi tre mesi di questo anno la società statunitense ha registrato un notevole aumento dei ricavi che potrebbero portare per il 2021 gli incassi solo nel settore vaccini a 26 miliardi di dollari. L’affare è sicuro e duraturo perché la concorrenza è poca e la durata dell’immunità del vaccino Pfizer, secondo quanto affermato dalla stessa società, è limitato a soli sette o otto mesi, trascorso questo tempo occorre iniettare una nuova dose. Quindi non saranno necessarie solo le prime due dosi ma ne occorrerà almeno una terza aumentando così la vendita dei vaccini del 50 per cento.
Sullo sfondo di questo squallido mercato combattuto a suon di Euro sulla salute delle persone resta l’incognita sul vaccino russo Sputnik V. Un vaccino molto più economico e con una efficacia maggiore di Pfizer e degli altri vaccini approvati dall’Ema ma che per ovvi giochi politici non verrà mai autorizzato in Europa. Come è oramai noto le politiche intraprese dall’Unione Europea prima di diventare esecutive devono passare al vaglio di Washington e siccome la Russia è ritornata ad essere lo spettro che era durante la guerra fredda ogni avvicinamento, anche se solo per garantire la salute ai cittadini europei, non è possibile perché gli Stati Uniti non lo vogliono.
Infine è notizia di oggi che in Russia è stato registrato il vaccino Sputnik Light che prevede la somministrazione in una sola dose. Il vaccino ha un’efficacia dell’80 per cento e verrà venduto ad un prezzo al di sotto dei 10 dollari quindi, se il nuovo prezzo dello Pfizer sarà confermato, almeno cinque volte meno di Pfizer dato che ne occorrono due dosi per la prima immunizzazione.
Quindi … meditate gente …
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info