L’AMMINISTRAZIONE BIDEN FAVOREVOLE ALLA SOSPENSIONE DEI BREVETTI SUI VACCINI: FOLGORATI SULLA STRADA DI DAMASCO?
Gli Stati Uniti avrebbero cambiato idea sulla tutela delle proprietà intellettuali sui vaccini per combattere la pandemia, almeno questo risulterebbe dalla dichiarazione della rappresentante Usa per il commercio, Katherine Tai annunciando la nuova posizione del governo statunitense su questo spinoso argomento.
“L’amministrazione crede fortemente nelle protezioni della proprietà intellettuale, ma per porre fine a questa pandemia sostiene la revoca di queste protezioni per i vaccini contro il Covid-19″, ha dichiarato Tai, mentre sono in corso discussioni al Wto sull’allentamento delle regole commerciali globali per consentire a più Paesi di produrre più vaccini salva-vita. Tai ha avvertito però che ci vorrà tempo per raggiungere il consenso richiesto per revocare i brevetti in base alle regole del Wto, riporta Rai News.
Dunque ci vorrà tempo prima che i paesi più poveri potranno iniziare sotto licenza la produzione dei vaccini per la propria popolazione sempre che poi le posizioni non cambino di nuovo. Dopo la presa di posizione degli Stati Uniti probabilmente anche l’Unione Europea si allineerà a quanto si apprestano a fare oltre oceano.
Non pensiamo però che l’amministrazione di Joe Biden sia stata folgorata sulla via di Damasco. La scelta appena annunciata di non opporsi alla sospensione temporanea, perché prima di tutto si tratta di una sospensione per un periodo ben determinato di tempo, dei brevetti sui vaccini non è maturata perché nell’amministrazione di Biden si sia allargato il cuore. Tale decisione penso nasconda una strategia politica ben precisa e non lo dico per sminuirne il valore o creare qualche complotto ma conosco molto bene gli Stati Uniti: non fanno nulla per niente.
I motivi che hanno indotto gli Stati Uniti a prendere tale decisione potrebbero essere due. Il primo potrebbe essere che l’amministrazione Biden stia tentando di ridurre la presenza del vaccino russo Sputnik V nei paesi del terzo mondo che strangolati dall’accaparramento dei preparati statunitensi e britannici da parte delle nazioni del primo mondo si sono trovati nella necessità di rivolgersi per i vaccini ai nemici giurati degli Stati Uniti ovvero la Russia e la Cina. Infatti già in Argentina e presto anche in Messico verrà prodotto il vaccino russo mentre 63 nazioni ne hanno approvato la somministrazione. Le politiche statunitensi verso queste due nazioni mirano sempre ad isolarle e non a concedere spazi nello scacchiere internazionale. Biden e co. temono che una volta che le due nazioni siano entrate con i vaccini nelle grazie dei paesi del terzo mondo vi restino esercitando un potere geopolitico. Dunque isolare Russia e Cina diventa un imperativo e significherebbe mantenere un egemonia politica su molte nazioni.
Secondo motivo potrebbe essere che finalmente si siano resi conto che se non viene fermata la pandemia a livello mondiale tutti gli sforzi fatti nel primo mondo per vaccinare la propria popolazione non serviranno a nulla. Anche in questo caso non sono animati da filantropia ma semplicemente stanno tutelando, come nel primo caso, i propri interessi. Interessi che riguardano in primo luogo l’espansione economica che potrà iniziare nuovamente solo quando la pandemia sarà terminata. Quindi vaccinare tutti ed nel più breve tempo possibile per tornare alla vecchia normalità.
In ogni caso le case farmaceutiche internazionali che hanno sviluppato il vaccino non ci rimetteranno perché la produzione sarà sotto licenza che verrà pagata dagli stati che decideranno di produrre il vaccino. Altra possibilità, se i paesi in questione non avranno i soldi per pagare, sarà quella di far intervenire il pubblico che userà i denari dei contribuenti per pagare le licenze a Big farma, come del resto già avvenuto con i contributi elargiti per lo sviluppo del vaccino.
E pensare che l’ex Segretario del Pd Zingaretti sempre più allineato con le politiche statunitensi commenta così su Facebook: “Un grande Biden appoggia la proposta di sospendere i brevetti vaccinali. Una notizia che cambia il mondo. Una vittoria per tutti coloro che, tra tanti mugugni di chi non capisce l’esigenza di cambiare tutto, hanno appoggiato la campagna internazionale per realizzarlo”.
Per Biden si annuncia una bella nomina al Premio Nobel per la Pace, ed a Zingaretti quale premio gli diamo?
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info