LE MORTI CAUSATE DAL CORONA VIRUS IN ITALIA NON CALANO MA SI CHIEDE DI TORNARE ALLA NORMALITA’
La situazione mondiale relativa all’espansione della pandemia da Covid 19, secondo quanto afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, negli ultime settimane è drammaticamente peggiorata. Di fronte a queste affermazioni nel nostro paese si continua a chiedere con insistenza una riapertura generalizzata delle attività ed un ritorno alla normalità.
“Il numero di infezioni da Covid-19 nel mondo è in crescita da sette settimane consecutive, e le morti per il virus sono in aumento da un mese”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus in un briefing lunedì.
Ha poi continuato affermando che “Nei mesi di gennaio e febbraio, si è registrato un calo dei casi di Covid-19 nel mondo per sei settimane consecutive. Ora abbiamo la settima settimana consecutiva in cui il numero di infezioni sta crescendo e quattro settimane di crescita della mortalità”, Ha concluso dicendo che “l Covid-19 non è un’influenza comune e gli esperti non conoscono ancora gli effetti a lungo termine del virus sul corpo umano, quindi le precauzioni devono continuare”.
Nel mondo i casi di contagio superano la cifra di 130 milioni: al primo posto troviamo ancora gli Stati Uniti seguiti da Brasile ed India. Nel nostro continente i decessi connessi all’epidemia hanno superato il milione. Secondo uno studio condotto da AFP il numero totale di decessi in Europa ha raggiunto la cifra di 1.000.288 persone. Situazione non molto migliore negli altri continenti. In America Latina si contano 832.577 decessi, Gli Stati Uniti e il Canada, insieme, totalizzano 585.428 decessi mentre l’Asia ne ha contabilizzati 285.824.
Secondo Maria Van Kerkhove dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), “la traiettoria di questa pandemia è in crescita. Sta crescendo in modo esponenziale. Questa non è la situazione che noi volevamo dopo 16 mesi di pandemia, mentre abbiamo in campo misure di controllo”, come riportato da EuroNews.
In Italia i decessi sono arrivati alla mostruosa cifra di 114.612 ponendo il nostro paese al secondo posto in Europa preceduto solo dal Regno Unito che conta 127.100 decessi. Nel Regno Unito a differenza del nostro paese la campagna vaccinale procede spedita e questo a ridotto di molto i decessi nelle ultime settimane. In Italia sono state somministrate 13.377.145 dosi di vaccino di cui in prima dose 9.358.909 pari al 15,5 per cento della popolazione, hanno ricevuto la seconda dose 4.018.236 persone pari al 6,7 per cento della popolazione. Nel giorno di oggi sono state somministrate solo 79.247 dosi di vaccino di cui un terzo solamente a persone che avevano ricevuto la prima dose. Come risulta evidente le cifre dimostrano senza alcun dubbio che le speranze di arrivare a 500 mila vaccinazioni al giorno per adesso restano solo mere speranze o semplici dichiarazioni per far stare la popolazione tranquilla.
Di fronte a questi dati i nostri politici chiedono che si riaprano tutte le attività in modo da tornare rapidamente alla normalità ma a mio parere questo sarebbe un grave errore se prima non si porta avanti una campagna vaccinale seria lasciando i proclami e la propaganda fuori. Intanto è arrivata la notizia che l’impresa farmaceutica Johnson & Johnson ha deciso di posticipare la vaccinazione in Europa con il suo prodotto per l’insorgenza in alcuni pazienti vaccinati di coaguli di sangue.
“Inoltre, stiamo valutando questi casi insieme alle autorità sanitarie europee. Abbiamo deciso di posticipare anticipatamente l’uso del nostro vaccino in Europa”, si legge in un comunicato stampa della società.
L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha avviato uno studio sui dati relativi allo sviluppo di complicanze tromboemboliche in pazienti vaccinati con il siero anti-Covid della divisione farmaceutica Janssen di Johnson & Johnson. Il regolatore ha sottolineato che fino a quando il nesso tra queste complicazioni e il vaccino non sarà dimostrato, verrà condotta un’indagine approfondita delle informazioni ricevute. Complessivamente l’Ema ha ricevuto dati su quattro casi di coaguli di sangue in soggetti vaccinati, incluso un decesso, riporta Sputnik.
In precedenza la Food and Drug Administration statunitense e i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) avevano raccomandato che il siero anti-Covid di Johnson & Johnson fosse sospeso “per motivi precauzionali” sullo sfondo dei casi avversi di trombosi. In seguito il direttore del Center for Biologics Evaluation and Research Peter Marks della Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha detto ai giornalisti che un paziente negli Stati Uniti è morto e un altro rimane in condizioni critiche a causa dei coaguli di sangue dopo aver ricevuto il vaccino contro il Covid-19 di Johnson&Johnson.
E’ chiaro che qualunque medicinale, vaccini compresi, può portare a conseguenze anche gravi dopo la sua somministrazione quindi un margine di rischio sempre è presente. Non bisogna però cadere nelle facili speranze create da una campagna informativa che tende a far credere che il vaccino sia la risoluzione a tutti i problemi. Infatti si tende a far credere che quando tutti saremo vaccinati i pericoli saranno finiti. Spero di sbagliarmi ma credo che ciò non avverrà, infatti il vaccino non protegge da da future infezioni quindi non impedisce che una persona vaccinata non possa essere infettata nuovamente. La vaccinazione dovrebbe rendere il virus meno attivo e quindi gli effetti sulle persone dovrebbero essere minori. Uso il condizionale perché ancora è troppo presto per poter valutare cosa accadrà in futuro.
L’unico modo che attualmente conosciamo per evitare la propagazione sono le misure personali di contenimento ovvero il distanziamento sociale e l’igene personale oltre l’ovvio uso delle mascherine di protezione. Riaprire tutto come se nulla fosse successo equivale a mettere in pericolo la popolazione. Resistere resta l’unica misura che può sconfiggere il virus.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info