SONO 1154 I LEADER SOCIALI UCCISI IN COLOMBIA DALLA FIRMA DEGLI ACCORDI DI PACE
La spirale di violenza che insanguina la Colombia non cessa: lunedì è stato ritrovato il corpo senza vita di José Santos López, leader indigeno di Awá del comune di Tumaco, nel dipartimento di Nariño.
José Santos López è stato sequestrato da quattro sconosciuti domenica assieme a John Edward Martínez, un giovane membro della sua comunità nativa. I loro corpi sono stati rinvenuti senza vita il giorno successivo con numerose ferite da arma da fuoco. Il leader sociale era stato Governatore supplente negli anni 2007, 2008 e nel 2018.
Secondo il rapporto dell’Istituto per lo Sviluppo e gli Studi sulla Pace (Indepaz) sono già 40 i leader uccisi in Colombia dall’inizio del 2021 tra cui 12 erano capi indigeni, Ma il bilancio degli omicidi compiuti ai danni dei leader sociali nel paese sud americano è estremamente più drammatico. Infatti dal 2016, anno in cui sono stati firmati gli accordi di pace tra le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia ed il governo, sono stati assassinati 1154 leader sociali. Nel solo 2020 gli omicidi hanno raggiunto la cifra di 250 convertendo il 2020 come l’anno in cui sono stati compiuti il maggior numero di assassini di leader sociali.
Come più volte scritto questa mattanza avviene sotto la responsabilità della comunità internazionale che chiude gli occhi di fronte a questa barbara sequela di omicidi di stato. Omicidi che restano nell’oblio più totale grazie alla compiacenza dei paesi occidentali che appoggiano il governo di Ivan Duque in quanto membro della Nato. Infatti la Colombia è il primo paese sud americano a far parte dell’Alleanza Atlantica come membro aggiunto.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info