ALTRE SANZIONI IN ARRIVO PER LE IMPRESE CHE COSTRUISCONO IL GASDOTTO NORD STREAM 2
La nuova amministrazione statunitense di Joe Biden non intende retrocedere di un passo sulla questione del gasdotto Nord Stream 2 che porterà il gas russo in Germania attraverso il Mar Baltico e minaccia nuove sanzioni.
Donald Trump nel 2019 e nel 2020 aveva varato due leggi che consentivano agli Stati Uniti di applicare sanzioni alle imprese coinvolte nella costruzione del gasdotto Nord Stream 2 che collegherà direttamente la Russia e la Germania facendo affluire nel vecchio continente altro gas proveniente dalla Russia. Il nuovo Segretario di Stato Antony Blinken, in perfetta continuità con le politiche di Trump, ha dichiarato di volersi avvalere di tali leggi per imporre sanzioni a tutte le aziende che partecipano alla costruzione del gasdotto.
Ancora una volta gli Stati Uniti intendono usare il mezzo delle sanzioni economiche per risolvere una questione che minaccia la loro supremazia facendola passare per una questione che minaccia l’intera comunità internazionale. Infatti il Nord Stream 2 sarebbe estremamente vantaggioso per l’Europa perché permetterebbe di diversificare ancora di più i rifornimenti di gas riducendone anche i costi.
Gli Stati Uniti si sono sempre opposti alla costruzione del gasdotto per vari motivi. Il primo è senza dubbio di ordine economico, infatti loro vorrebbero rifornire l’Europa con gas liquefatto di produzione propria che però costerebbe di più di quello russo, anche se non si può escludere un accordo economico che renda il gas liquefatto a buon mercato. Gli altri motivi sono invece di ordine politico e senz’altro rivestano un’importanza maggiore.
Permettere alla Russia di espandere la sua presenza nel mercato energetico europeo significa maggiore dipendenza dalle forniture di gas russo per l’Unione Europea e di conseguenza, a detta degli Stati Uniti, una maggiore influenza politica di Mosca nella vita politica del vecchio continente. Cosa questa inaccettabile per la Casa Bianca dato che la Russia è tornata prepotentemente come un nemico da combattere.
In secondo luogo adesso tutto il gas che arriva in Europa dalla Russia attraversa con un gasdotto, il Nord Stream 1, il territorio dell’Ucraina garantendo alla nazione grandi ingressi economici. Infatti la Russia paga al governo ucraino ingenti somme per il transito del gas nel suo gasdotto. La Russia ha garantito che non ridurrà le quantità di gas inviato in Europa attraverso l’Ucraina dopo l’apertura del Nord Stream 2.
Usare l’Ucraina, paese allineato alle politiche statunitensi, per far arrivare il gas in Europa mette gli Stati Uniti in una posizione di controllo sull’Europa. Infatti se l’Unione Europea, in un sussulto di sovranità politica, decidesse di non sottostare alle politiche imposte dalle varie amministrazioni statunitensi che prevedono di isolare la Russia gli Stati Uniti potrebbero far chiudere il rubinetto del gas all’Ucraina.
In questo complesso gioco a scacchi la Germania, molto interessata al gasdotto perché gli permetterebbe di abbassare la bolletta energetica delle proprie imprese, ha assicurato agli Stati Uniti un sostegno economico all’Ucraina se non verranno applicate altre sanzioni. La Germania ha riconosciuto che gli introiti del gas russo hanno una grossa rilevanza economica per i bilanci ucraini. Ma gli aiuti economici all’Ucraina basteranno a far retrocedere gli Stati Uniti dal progetto di affossamento del Nord Stream 2?
Io credo proprio di no. Gli Stati Uniti non si accontenteranno di quattro soldi dati dalla Germania all’Ucraina perché il gioco è molto più grande. Permettere di terminare il gasdotto significherebbe abiurare tutte le politiche che hanno messo in atto per anni per isolare la Russia. Ed il nuovo presidente Biden non sembra proprio intenzionato a discostarsi dalle politiche di Trump in campo internazionale.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info