Rifugiati a GazaRifugiati a Gaza

OLTRE 100 BAMBINI MORTI O FERITI OGNI GIORNO A GAZA 

 

La strage di bambini nella striscia di Gaza, nella consueta indifferenza della comunità internazionale,  non si ferma, Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), ha denunciato che una media di 100 bambini sono morti o sono rimasti feriti da quando Israele ha ripreso gli attacchi contro la Striscia di Gaza.

“Il cessate il fuoco di inizio anno ha dato ai bambini di Gaza l’opportunità di sopravvivere ed essere bambini. La ripresa della guerra sta rubando ancora una volta la loro infanzia. La guerra ha trasformato Gaza in una terra proibita per i bambini”, ha scritto Lazzarini nel suo account X.

Il commissario generale dell’UNRWA ha inoltre denunciato che 15.000 bambini sono stati uccisi dall’inizio dell’offensiva israeliana nell’enclave palestinese. Di fronte a ciò, ha chiesto di riprendere il cessate il fuoco.

Il 18 marzo, l’esercito israeliano ha ripreso i combattimenti nella Striscia di Gaza e ha lanciato massicci attacchi contro l’enclave, rompendo così il cessate il fuoco stabilito a gennaio.

Dal 19 gennaio al 1 marzo nell’enclave palestinese è stato in vigore un cessate il fuoco nell’ambito dell’accordo tra Israele e Hamas sulla liberazione degli ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi.

Nel corso di sei settimane, i gruppi palestinesi hanno rilasciato 30 ostaggi vivi e consegnato i corpi di otto israeliani deceduti. A sua volta, Israele ha liberato circa 1.700 prigionieri palestinesi e ha ritirato le truppe dall’interno della Striscia di Gaza.

Israele ha smesso di fornire elettricità all’impianto di desalinizzazione di Gaza e ha chiuso l’accesso all’ingresso dei camion di aiuti umanitari nell’enclave. (Sputnik)

inutile dire che se solo un decimo dei bambini uccisi nella striscia di Gaza avessero gli occhi azzurri, i capelli biondi, la pelle bianca e la loro nazionalità fosse ucraina sarebbe scoppiato già da tempo il finimondo … ma i figli dei palestinesi non contano perché Israele esercita il suo diritto all’autodifesa, cosa c’entrano i bimbi in in questa rappresaglia lo sanno solo a Tel Aviv e nelle altre capitali occidentali dove gli occhi restano costantemente chiusi e i le facce  girati dall’altra parte.

Volendo essere cattivi si potrebbe pensare che uccider i bimbi è il modo migliore per impedire che ci sia un futuro in quella parte del mondo.

 

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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