L’ALTO DEBITO PUBBLICO USA UN PROBLEMA PER LA FIDUCIA NEL DOLLARO
Larry Fink, CEO della società di investimento BlackRock, ha avvertito che il dollaro rischia di perdere il suo status di valuta di riserva globale a causa dell’ascesa di asset digitali come il bitcoin e per il costante aumento del debito pubblico statunitense.
“Gli Stati Uniti hanno beneficiato del dollaro come valuta di riserva mondiale per decenni. Ma non c’è alcuna garanzia che questo duri per sempre”, ha scritto il magnate nella sua recente lettera annuale agli investitori della sua azienda, mettendo in guardia sull’aumento del debito statunitense, che solo quest’anno ha visto i pagamenti degli interessi superare i 952 miliardi di dollari superando la spesa militare.
“Entro il 2030, la spesa pubblica obbligatoria e il debito pubblico consumeranno tutte le entrate federali, creando un deficit permanente. Se gli Stati Uniti non controllano il loro debito, se il deficit continua ad aumentare, corrono il rischio di perdere quella posizione rispetto ad asset digitali come il bitcoin”, ha affermato Fink. “Lo sento da quasi tutti i clienti, quasi tutti i leader, quasi tutte le persone con cui parlo: sono più preoccupati per l’economia che in qualsiasi altro momento recente”, ha aggiunto.
In questo senso, ha affermato che mentre la finanza decentralizzata è un “investimento straordinario”, poiché rende i mercati più trasparenti, veloci ed economici, potrebbe anche minare il “vantaggio economico” degli Stati Uniti se gli investitori “iniziano a vedere il bitcoin come una scommessa più sicura del dollaro”.
Il debito degli Stati Uniti è cresciuto a un ritmo tre volte superiore al PIL dal 1989. Negli ultimi anni è salito alle stelle, superando i 34 trilioni di dollari all’inizio del 2024 per superare i 35 trilioni di dollari appena un anno dopo.
Nel frattempo, il bitcoin è stato scambiato il 31 marzo a 82.303 dollari, dopo aver raggiunto il suo record storico alla fine di gennaio superando i 109.000 dollari per unità. Da parte sua, BlackRock ha investito pesantemente in criptovalute e possiede circa 48 miliardi di dollari in un fondo quotato (ETF) in bitcoin. (RT)
Parallelamente molte banche centrali detentrici del debito pubblico statunitensi continuano a disfarsi delle obbligazioni statunitensi, i maggiori venditori sono stati il Giappone, la Cina, il Brasile e L’India che hanno ridotto il loro portafoglio l’anno scorso di 136 miliardi di dollari.
Inoltre le incertezze politiche mondiali rendono il dollaro non più una moneta sicura, infatti da un giorno all’altro un paese può passare da amico e nemico degli Stati Uniti che possono congelare i loro attivi come è accaduto per la Russia come forma di pressione o ritorsione.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info