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VIOLATO NUOVAMENTE DA KIEV L’ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO 

 

L’Ucraina continua a violare gli accordi di cessate il fuoco riguardanti  le infrastrutture energetiche sottoscritti dalle parti in conflitto in Arabia Saudita.

Le forze armate ucraine continuano a lanciare attacchi contro gli impianti energetici russi nonostante il cessate il fuoco imposto per questo tipo di infrastrutture, ha riferito il Ministero della Difesa russo.

Il ministero precisa che questa mattina le forze ucraine hanno lanciato un nuovo attacco contro la stazione di misurazione del gas di Sudzha, nella provincia di Kursk, utilizzando, secondo informazioni preliminari, un lanciarazzi HIMARS, “che ha causato un grave incendio”, causando la “distruzione de facto dell’impianto energetico”.

La stazione distrutta fa parte dell’infrastruttura attraverso la quale passava uno dei maggiori corridoi di fornitura di gas naturale russo all’Europa, prima che il suo transito attraverso il territorio ucraino verso il Vecchio Continente venisse interrotto il 1° gennaio, a causa del rifiuto di Kiev di estendere gli accordi bilaterali con Mosca.

Le forze armate ucraine hanno inoltre lanciato un attacco con droni oggi contro la raffineria della città russa di Saratov. Le difese antiaeree russe hanno intercettato 19 veicoli aerei senza equipaggio che miravano ad attaccare le infrastrutture della raffineria di petrolio dell’omonima città, riferisce RT.

Nel pomeriggio del 27 marzo è stato attaccato con artiglieria un impianto della società energetica Belgorodenergo che ha lasciato senza fornitura elettrica i clienti del distretto di Shebékino, nella provincia di Belgorod.

Ricordo che Russia e Ucraina hanno sottoscritto accordi nei quali si sono impegnate a non attaccare le infrastrutture energetiche per 30 giorni a partire dal 18 marzo. La tregua parziale è stata raggiunta su iniziativa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha tenuto incontri separati con le parti durante i colloqui in Arabia Saudita. 

Tregua subito disattesa proprio dalla parte ucraina che cerca in ogni modo di far naufragare qualunque possibilità di un accordo sostenuta dagli alleati europei. Bruxelles vede  la fine della guerra  come un pugno di sabbia negli occhi nonostante affermino continuamente che occorre arrivare alla pace. 

Alcuni affermano che parti delle forze armate ucraine non siano controllate dal governo, cosa piuttosto improbabile a mio modo di vedere. Se ciò fosse il governo prenderebbe le distanze da tali azioni, penso piuttosto che a Kiev siano tutti d’accordo nel continuare il conflitto, Zelensky per primo perché quando la guerra finirà il primo a uscire di scena sarà proprio lui.

Di fronte a questo scenario, dove l’Ucraina non rispetta quanto sottoscritto, la Russia si riserva il diritto di non rispettare la moratoria sui bombardamenti di obiettivi energetici, che è stata ripetutamente violata da Kiev, ha dichiarato venerdì il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

Ha poi aggiunto che “sarebbe illogico” per la Russia rispettare tutto e “affrontare ogni notte tentativi di attacco contro le sue infrastrutture energetiche”.

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato l’attacco di Kiev alla stazione di misurazione del gas nella città di Sudzha affermando che “Ci sono ragioni per credere che l’orientamento e l’obiettivo degli attacchi siano stati effettuati tramite sistemi satellitari francesi, mentre le coordinate sono state inserite da specialisti britannici. L’ordine è stato dato da Londra”. 

Secondo la portavoce, “il terrore scatenato dal regime di Kiev contro il settore energetico russo è un’altra prova della sua mancanza di impegno”. “Come è noto, Zelensky ha sostenuto pubblicamente la moratoria proposta dai presidenti russo e statunitense sul non lanciare attacchi contro le centrali energetiche russe e ucraine, ma non ha fatto nulla per applicarla”, ha ricordato.

“Quello che è successo conferma che Kiev non ha la volontà politica di pace. Continua a pensare in termini di guerra, è determinata a intensificare il conflitto ed è disposta a qualsiasi tipo di provocazione al fine di ostacolare gli sforzi per raggiungere una soluzione definitiva della crisi ucraina”, ha concluso.

Un’altra parte dell’accordo sottoscritto dalla Russia e dall’Ucraina a Riad riguarda l’accordo di tregua sul Mar Nero, che da parte ucraina, viene interpretato a loro modo. Infatti tale accordo, secondo il ministero degli Esteri ucraino,  non si applica alle navi da guerra russe. Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Tijiy ha dichiarato che l’accordo di tregua nel Mar Nero non si applica alle navi da guerra russe.

Secondo il portavoce ucraino , l’accordo raggiunto dopo i negoziati con gli Stati Uniti riguarda solo la navigazione civile e i porti. Kiev ha confermato che non ha intenzione di rispettare la tregua e che la guerra in mare continuerà.

Insomma appare chiaro chi è che non vuole la pace.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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