LA CIA AVEVA CONTAMINATO ZUCCHERO CUBANO DESTINATO ALL’URSS
L’amministrazione di Donald Trump ha reso pubblici più di 10000 file governativi declassificati sull’assassinio del 35.º presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, nel 1963. Tra i documenti non c’erano solo informazioni sulla morte del presidente, ma anche su questioni relative alle operazioni della CIA nei Caraibi e nel resto del mondo, nel periodo della Guerra Fredda.
I cittadini statunitensi hanno improvvisamente scoperto che la CIA si era costantemente impegnata in cambiamenti di regime in tutto il mondo, propaganda di massa, guerra psicologica, politica e biologica, nonché nel controllo dei principali media.
Le operazioni biologiche si sono rivelate particolarmente interessanti: si scopre che la CIA ha avvelenato le mucche nella Germania Est, aggiunto sapone al latte per bambini e compiuto atti di sabotaggio negli impianti di produzione.
Un’altra azione della guerra biologica rivelata dai documenti riguarda la fornitura di zucchero cubano all’Unione Sovietica. E’ stata portata alla luce un’operazione segreta della CIA che ha avuto luogo nell’agosto 1962 a San Juan, a Porto Rico, alla vigilia di una delle più grandi crisi militari e politiche tra Mosca e Washington, conosciuta come la crisi dei missili di Cuba. In questa operazione, i membri della CIA hanno contaminato 800 sacchi di zucchero non raffinato in una nave da carico che viaggiava dall’Avana all’Unione Sovietica, riferisce RT.
“Attraverso segnalazioni da parte di agenti clandestini, abbiamo recentemente appreso che una nave mercantile dell’Europa occidentale, in rotta da L’Avana, Cuba, a Odessa, Unione Sovietica, è stata costretta ad attraccare in un porto caraibico e a scaricare temporaneamente parte del suo carico per riparare danni minori allo scafo, causati da un incagliamento accidentale”, si legge in un documento della CIA, etichettato come ‘segreto sensibile’ e datato 29 agosto 1962.
“È stato determinato che questa nave trasportava 80.000 sacchi da 90 chili di zucchero grezzo cubano, inviati a Odessa, in URSS, per la raffinazione in Unione Sovietica. Per alleggerire la nave in modo da consentire le riparazioni, è stato necessario scaricare e immagazzinare temporaneamente 14.000 sacchi di zucchero da 90 chili”, continua il documento.
Attraverso “un’operazione clandestina, che non è stata rilevata e non è stata tracciata”, gli agenti della CIA sono riusciti a “contaminare 800 di questi sacchi di zucchero con una sostanza chimica utilizzata nel processo di denaturazione dell’alcol mentre i sacchi erano nel magazzino e prima di essere caricati di nuovo sulla nave”, si afferma nella nota, che sarebbe stata indirizzata al generale statunitense Edward Lansdale, un pioniere delle operazioni clandestine e della guerra psicologica.
I sacchi impregnati con questa sostanza, secondo quanto prevedeva l’operazione segreta, avrebbero contaminato il resto del carico, “rendendo lo zucchero non adatto al consumo umano o animale in nessuna delle sue forme”, poiché la sostanza utilizzata dalla CIA “dava allo zucchero un sapore amaro che nessun processo poteva eliminare” e “non sarebbe stato possibile rilevarlo nella raffinazione”. Tuttavia, l’agenzia ha chiarito che non si trattava di una sostanza chimica pericolosa per la salute, ma “aveva un sapore così forte che avrebbe rovinato il gusto dello zucchero per molto tempo per chiunque lo avesse usato in bevande o cibi per molto tempo”.
“Questo inquinamento rovinerà l’intero carico, il cui valore per l’URSS è stimato tra i 350.000 e i 400.000 dollari”, hanno suggerito i membri della CIA. “La nave coinvolta era la nave mercantile britannica Streatham Hill. L’operazione è stata condotta con successo, senza impegno e nessun membro del personale legato alla nave è a conoscenza dell’operazione”, hanno concluso.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info