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DIOSDADO CABELLO: “CORINA MACHADO VENTURA COINVOLTA IN UN GRANDE TRAFFICO DI DROGA”

 

Commentando la recente “Operazione Fulmine”, nella quale è stata sequestrata un’ingente quantità di droga, il ministro del Potere Popolare per le Relazioni Interne, la Giustizia e la Pace del Venezuela, Diosdado Cabello, ha riferito la collusione di ampi settori dell’opposizione venezuelana, compresa María Corina Machado nel traffico degli stupefacenti.

Il ministro ha riferito che María Corina Machado, rappresentante  dell’estrema destra venezuelana, ha tenuto incontri con l’uomo d’affari José Enrique Rincón (già catturato) in territorio colombiano per coordinare una grande operazione con l’obiettivo di destabilizzare il Venezuela. Da questi fatti, è stato determinato il legame tra destabilizzazione, cospirazione, terrorismo, traffico di droga e corruzione, con tutti i settori in cui sono coinvolti persone che esercitano funzioni governative nello stato di Zulia.

“Abbiamo procurato forse il colpo più duro che è stato dato negli ultimi tempi alle bande che si dedicano al narcotraffico; il presidente Nicolás Maduro lo ha annunciato, secondo le sue istruzioni quest’anno procederemo contro tutte le bande terroristiche che vogliono destabilizzare il paese, cospiratrici, che trafficano droga che operano in tutto il paese”, ha detto Diosdado Cabello.

Nell’operazione sei sindaci dello stato di Zulia sono stati arrestati:: Nervins de Jesús Sarcos Urdaneta del comune di Colón, Rafael Arturo Ramírez Colina  di Maracaibo, Jorge Luis Nava Paz di Miranda, Alberto de Jesús Sobalvarro Durán  di Almirante Padilla, Fernando Loaiza di Catatumbo e Danilo Esteban Áñez Polanco di Jesús Enrique Lossada.

L’Operazione Fulmine ha permesso di sequestrare più di nove tonnellate di cocaina legate all’estrema destra venezuelana. Il trasporto di questi stupefacenti avveniva attraverso finte barche, prodotte da cantieri navali situati sulle rive del lago di Maracaibo. Cabello ha dichiarato che sono stati rintracciati i cantieri dove si producevano le barche sottolineando che si trattava di imbarcazioni del tutto simili a quelle usate dalla marina venezuelana. 

“Era chiaramente un tentativo di produrre un falso positivo”, ha denunciato aggiungendo che le imbarcazioni cariche di droga erano pronte a salpare per il Mar dei Caraibi per essere poi catturate e creare un falso positivo contro il governo del Venezuela in modo che fosse accusato di partecipare al traffico di droga internazionale.

Nel suo intervento ha dipinto Rafael Ramírez come un” grande corrotto”, che usava l’ufficio del sindaco a Maracaibo come un feudo personale. “Ramírez ha partecipato attivamente con il cittadino Rincón a tutti i piani destabilizzanti e del narcotraffico”. Mentre l’ufficio del sindaco di Santa Barbara era “la cerniera per il contrabbando di armi da guerra, per i gruppi paramilitari. Era la cerniera per i gruppi di narcotrafficanti che operano in tutta la zona meridionale del lago”. (Telesur)

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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