BIDEN E L’UCRAINA HANNO GROSSE RESPONSABILITA’ NELLA GUERRA
L’Ucraina e il presidente Joe Biden hanno una grande responsabilità nello scoppio della guerra tra Kiev e Mosca, a scriverlo non è Russia Today o Sputnik, ma The Hill, non certo un giornale filo putiniano.
L’autore, Alan J. Kuperman, in un articolo apparso il 18 marzo su The Hill, cerca di fare un po’ di chiarezza sulla disinformazione che per dieci anni il grande pubblico ha subito riguardo all’Ucraina. Non ha certo scoperto l’acqua calda, ma per lo meno piano piano i nodi che per anni abbiamo rilevato arrivano al pettine.
Al di la dei fatti esposti dall’autore è importante che. almeno con un ritardo abissale, nei grandi mezzi di informazione inizi a circolare quella verità che abbiamo cercato di far conoscere al pubblico. Siama stati censurati, apostrofati come agenti pagati dal Cremlino, siamo stati considerati come diffonditori di false notizie dai fake checker, ma alla fine la storia ci sta assolvendo.
“In primo luogo, come recentemente documentato da schiaccianti prove forensi, e affermato anche da un tribunale di Kiev, sono stati i militanti ucraini di destra a iniziare la violenza nel 2014 che ha provocato l’invasione iniziale della Russia del sud-est del paese, compresa la Crimea. Allora, l’Ucraina aveva un presidente filo-russso, Viktor Yanukovich, che aveva vinto elezioni libere ed eque nel 2010 con un forte sostegno dei russi etnici nel sud-est del paese”, scrive l’autore.
“Nel 2013, ha deciso di perseguire la cooperazione economica con la Russia piuttosto che con l’Europa come precedentemente previsto. Gli attivisti pro-occidentali hanno risposto con l’occupazione prevalentemente pacifica della piazza Maidan della capitale e degli uffici governativi, fino a quando il presidente alla fine ha offerto sostanziali concessioni a metà febbraio 2014, dopo di che si sono ritirati”.
“In quel momento, tuttavia, i militanti di destra che si presentano nella piazza hanno iniziato a sparare alla polizia ucraina e ai manifestanti rimasti. La polizia ha risposto ai militanti, che poi hanno affermato falsamente che la polizia aveva ucciso i manifestanti disarmati. Indignati da questo apparente massacro del governo, gli ucraini scesero nella capitale e spodestarono il presidente, che fuggì in Russia”,sottolinea l’autore. Quante volte abbiamo riferito che la storia era andata proprio così? Non credo si contino, ma noi eravamo agenti al servizio di Putin quindi inaffidabili per principio.
Poi l’autore affronta l’elezione del presidente Zlensky affermando che “in secondo luogo, il presidente ucraino ha contribuito a una guerra più ampia violando gli accordi di pace con la Russia e cercando aiuti militari e membri della NATO. Gli accordi, noti come Minsk 1 e 2, erano stati negoziati sotto il suo predecessore presidente Petro Poroshenko nel 2014 e nel 2015 per porre fine ai combattimenti nel sud-est e proteggere le truppe”.
“L’Ucraina avrebbe garantito al Donbas una limitata autonomia politica entro la fine del 2015, che Putin credeva sarebbe stata sufficiente per impedire all’Ucraina di unirsi o servire come base militare per la NATO. Purtroppo, l’Ucraina ha rifiutato per sette anni di adempiere a quell’impegno”.
Inoltre Zelensky ha vinto le elezioni del 2019 con una campagna elettorale che prometteva di attuare gli accordi di Minsk, completamenti disattesi dopo la sua elezione. “Dopo aver vinto le elezioni, ha rinnegato, apparentemente meno preoccupato di rischiare la guerra che di sembrare debole la Russia”, aggiunge Alan J. Kuperman.
La terza e ultima considerazione prende in esame il ruolo di Joe Biden nella guerra. “Joe Biden ha contribuito in modo cruciale all’escalation e alla continuazione dei combattimenti. Alla fine del 2021, quando Putin ha mobilitato le forze al confine con l’Ucraina e ha chiesto l’attuazione degli accordi di Minsk, sembrava ovvio che, a meno che Zelensky non cedesse, la Russia avrebbe invaso per formare almeno un corridoio di terra tra il Donbas e la Crimea”.
“Considerando che l’Ucraina era già esistenzialmente dipendente dall’assistenza militare statunitense, se il presidente Biden avesse insistito affinché Zelensky rispettasse la richiesta di Putin, questo non sarebbe successo. Invece, Biden ha lasciato deplorevolmente la decisione a Zelensky e ha promesso che se la Russia avesse invaso, gli Stati Uniti avrebbero risposto “rapidamente e con decisione”, cosa che Zelensky ha letto come un via libera per sfidare Putin”, conclude.
Per concludere mi sono tolto un altro sassolino dalle scarpe … direte magra consolazione, ma che ci volete fare, io sono fatto così, mi piace avere ragione.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info