‘MEDITERRANEO STESSO SANGUE STESSO FANGO’ di Antonio Evangelista‘MEDITERRANEO STESSO SANGUE STESSO FANGO’ di Antonio Evangelista

ZELENSKY E TRUMP 

di Antonio Evangelista 

 

L’ipocrisia è l’omaggio che il vizio rende alla virtù ma non sempre funziona soprattutto quando si invoca la pace e poi si lavora di nascosto per la guerra.

Quando si dice che l’Ucraina è presente a tutti i tavoli internazionali e che financo il nuovo presidente Trump vuole incontrare Zelensky è vero… ma l’Ucraina, e le sue ‘terre rare’, non è seduta al tavolo bensì sta nel menù. Ed era così fin dal 2014, quando un colpo di stato USA ha rovesciato il governo in carica e la Victoria Nuland – assistente del Segretario di Stato per gli Affari europei ed eurasiatici – aggirandosi per le strade di Kiev al telefono con l’ambasciatore USA Geoffrey Pyatt nominava i ministri del prossimo governo ucraino. Era il febbraio 2014 e quella telefonata, intercettata, sarebbe divenuta famosa per cinque parole che la donna pronunciò con riferimento al destino dell’Unione Europea: «You know, fuck EU!» lo sai, l’UE si fotta. E infatti oggi capiamo, tranne chi non vuole, che ci stiamo muovendo esattamente in questa direzione e senza esitazione alcuna. 

Più di un anno ho pubblicato il mio ultimo libro ‘Mediterraneo, stesso sangue stesso fango’ … dove scrivevo a proposito delle terre rare spiegando che era ‘un bottino che fa gola a tanti, composto da un gruppo di diciassette elementi chimici necessari per la produzione di beni come batterie degli smartphone, reti in fibra ottica, super magneti per motori elettrici: tutto ciò che viene richiesto per la transizione al mondo smart, green e digital. E l’Unione europea e gli U.S.A. vogliono quei minerali, specialmente il Litio che in Donbass è presente in grande misura come in Serbia.’

Ecco spiegata tale e tanta preoccupazione della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen che si è precipitata a Kiev per incontrare il presidente Zelensky prima del suo incontro, disastroso, col presidente USA già impegnato a incontrare il presidente francese Emanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer, anche questi corsi alla corte del Donald Trump per assicurarsi un posto in prima fila. Insomma, si stanno posizionando tutti nel miglior modo possibile soprattutto ora che il presidente statunitense ha dichiarato senza mezzi termini di volersi prendere i minerali dell’Ucraina come contropartita per l’aiuto americano assicurato nella guerra contro la Russia. E se non fosse ancora chiaro a tutti… ‘La UE si può fottere!’.

Ecco spiegata l’imboscata organizzata nello studio ovale per ‘sputtanare’ in mondo visione presidente ucraino, e sostenitori, restituendolo al ruolo di provenienza. Solidale con lui una Unione Europea da tempo, come sempre, spaccata e sulla quale il presidente USA non ha esitato a esprimersi senza mezze misure. 

Donald Trump è riuscito a dimostrare chi sono quelli che non vogliono la pace, a prescindere dalle ragioni ufficiali, pretestuose e false, e sta prendendo nota di chi è con lui e chi è contro di lui. Prepariamoci!

Chissà ‘cosa si risponde’ oggi l’uomo che interrogava gli italiani dicendo ‘volete la pace o il condizionatore acceso’, il nostro Mario Draghi. Cosa ha da dire a quelle decine di migliaia di giovani russi e ucraini morti per il profitto di quelle menti raffinate che muovono i fili dei tanti emissari mimetizzati nei governi di quei paesi che sgomitano per la guerra. 

Ecco allora che risuonano terribili le parole del generale statunitense Smedley Butler, marine più decorato nella storia, quando scrisse nel 1935 nel suo libro War is a racket, “La guerra è un racket”. Lui denunciò di aver sempre lavorato per ‘Wall Street e per tutti i grandi banchieri.’ definendosi un gangster del capitalismo… “… ho contribuito allo stupro di una mezza dozzina di Repubbliche dell’America Centrale a beneficio di Wall Street. Tirando le somme, avrei forse potuto dare ottimi suggerimenti ad Al Capone. Il massimo che è riuscito a fare è stato imporre il suo racket in tre distretti, il sottoscritto lo ha fatto su tre continenti.”

Come si dice… “tutti temono il lupo ma è il pastore che porta le pecore al macello” Ecco, l’Ucraina è l’ennesima vittima di questo racket e Zelensky è nell’angolo come un pugile suonato blandito da UE e UK che lo spingono ‘fino alla fine’ come titolano i giornali che riferiscono dell’incontro Starmer-Zelensky. L’importante è mettere le mani sulle terre rare e tutto il resto.

Ma come poteva pensare Zelensky che nello studio ovale, in mondo visione potesse fare il suo show, apostrofando il presidente russo Putin come ‘criminale e killer’, ma chi sono i suoi consiglieri/manipolatori? Gli stessi che vorrebbero precipitare l’Europa in guerra per ingrassare quei demoni che si sono ingrassati decenni addietro con le due grandi guerre.

Forse Zelensky pensa di essere ancora sulla copertina del Times… ma Trump ha pronunciato il suo ultimatum: ‘Può tornare quando sarà pronto per la pace.’ Trump porterà a casa le terre rare ucraine in un modo o in un altro anche se per ora non ci sono accordi firmati e chi lo ha capito si sta già muovendo dietro le quinte ben consapevole che non si corre più per vincere ma per piazzarsi. Era una guerra che senza l’aiuto USA sarebbe durata ‘due settimane’, parola di Donald Trump. E l’Europa, quella che nel 2014 col presidente USA Barak Obama e vice Joe Biden ‘poteva fottersi’ pagherà il conto. L’incontro di Zelensky con Donald Trump è stato l’ultimo show per chi voleva giocare alla III guerra mondiale… col sangue degli altri. È la storia che si ripete. I governi USA non cambiano, prima ti mandano a morire e poi ti abbandonano e ti danno la colpa. Trump ha solo seguito il solco lasciato dai suoi predecessori ma lo ha fatto calando la maschera e senza ipocrisia, da uomo del ‘capitalismo’. Non ci sono vizi e non ci sono virtù in questo mondo di ladri, nani, ballerine e saltimbanchi. Un circo resta un circo e un pagliaccio resta un pagliaccio anche nelle mani del miglior burattinaio. Non c’è ipocrisia che tenga in questa storia, neanche quella targata UE.

Come diceva Henry Kissinger ‘essere nemici degli USA è pericoloso ma esserne amici può essere mortale.

 

Antonio Evangelista

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