Donald TrumpDonald Trump

TRUMP SI REDIME SULLA STRADA DI DAMASCO?

 

Una delle operazioni più imponenti di ripulitura della propria immagine è senza dubbio quella che dall’entrata alla Casa Bianca sta conducendo il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Se è vero che dall’inizio della sua campagna elettorale Trump ha sempre dichiarato che avrebbe voluto porre fine al conflitto in Ucraina, esagerando persino i tempi visto che affermava che in 24 ore avrebbe portato la pace in quel territorio, non dobbiamo pensare che lui non abbia alcuna responsabilità storica in questa guerra.

Sta gettando, per ovvie opportunità politiche, tutte le responsabilità sulla precedente amministrazione, quella di Joe Biden, intendiamoci, il precedente presidente è coinvolto nell’attuale conflitto fino al collo essendo lui quello che ha portato a un  livello di non ritorno le relazioni tra Ucraina\Nato e Russia.

Proviamo a fare, senza troppo entrare nelle singole vicende, un breve riepilogo dei fatti che durante le precedenti amministrazioni statunitensi sono avvenuti e che hanno portato allo scoppio della guerra.

Nel 2014, dopo i fatti di Piazza Maidan a Kiev, il premiato presidente statunitense con il Nobel per la Pace Barak Obama rovescia il governo ucraino aprendo la porta alla successiva crisi. Dal 2014 al 2019 gli Stati Uniti iniziano a equipaggiare e ad addestrare l’esercito ucraino. Inizia Obama e continua il suo successore Trump che non può chiaramente dire di non saperne nulla e che se fosse rimasto lui al governo invece di Biden la guerra non sarebbe scoppiata.

Nel 2019 Donald Trump si ritira dal Trattato INF che prevedeva che ci fosse un numero uguale  di missili nucleari tra Stati Uniti e Russia. Nello stesso anno l’amministrazione Trump arma molto pesantemente l’esercito l’ucraino. La domanda dunque sorge spontanea: perché Trump decide di armare pesantemente l’esercito ucraino se non si pensa ad un confronto diretto con Mosca?

Pochi fatti che dimostrano come l’attuale inquilino della Casa Bianca stia cercando di ripulire la sua immagine, operazione che tra l’altro ha coinvolto anche le agenzie che da decenni finanziano la libera, ma non troppo, informazione. Infatti l’indipendente informazione non è così indipendente come si vorrebbe far credere. Donald Trump sta cercando di ricrearsi una nuova  verginità, operazione  che non gli si addice.

Come avvenuto per il conflitto in Ucraina anche riguardo allo scandalo, per modo di dire dato che tutti sapevano, ma che nessuno ammetteva, dell’USAID Donald Trump cerca, apparentemente anche con un discreto successo, di gettare tutte le responsabilità su chi lo ha preceduto. Si dimentica però che anche durante il suo primo mandato presidenziale l’agenzia finanziava a pioggia tutta l’indipendente e libera  informazione che giornalmente arriva sui nostri teleschermi o sulla carta stampata e la galassia di ONG che in mezzo mondo si dedicano, sotto l’ombrello dei diritti umani o simili, a finanziare i gruppi di opposizione in quei paesi dove i governi continuano a camminare con la testa alta e che rifiutano di inginocchiarsi allo Zio Sam.

Memoria corta o redenzione sulla strada di Damasco? Nessuna delle due, Trump è solamente un grande opportunista e un grande affarista.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *