BOLSONARO ACCUSATO DI VOLER AVVELENARE LULA
L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro avrebbe approvato un piano per uccidere l’attuale presidente Luis Inácio Lula da Silva per avvelenamento, ha denunciato il procuratore generale, Paulo Gonet.
Secondo una nota pubblicata dal portale G1, il funzionario ha presentato alla Corte Suprema Federale l’accusa su quanto sarebbe accaduto, che presumibilmente hanno iniziato a essere progettati alla fine del 2022, quando Bolsonaro aveva già perso le elezioni contro Lula.
Presumibilmente, il piano includeva anche l’assassinio del ministro della Corte, Alexandre de Moraes, la “neutralizzazione” della Corte Suprema di Giustizia e l’organizzazione di un colpo di stato.
Le accuse del procuratore sono state rese note nell’ambito dell’accusa formale contro 34 persone, guidate da Bolsonaro e dal suo vicepresidente, Walter Braga Netto, per aver tentato un colpo di stato l’8 gennaio 2023, pochi giorni dopo che Lula avesse giurato come presidente per un terzo mandato.
Tra le prove presentate dal procuratore, citate dal portale brasiliano, ci sono registrazioni fatte alla fine del 2022 in cui l’allora segretario esecutivo della presidenza, Mauro Fernandes, assicura che Bolsonaro gli aveva dato il sostegno per uccidere Lula al fine di impedirgli di assumere il governo.
Gli audio, ha aggiunto Gonet, “non lasciano dubbi” che l'”azione violenta [l’attentato contro Lula]” sia stato conosciuto e autorizzato da Bolsonaro, che aspettava la morte di Lula a dicembre [del 2022]”.
Nel momento in cui il complotto sarebbe stato presumibilmente organizzato, la transizione del governo era in corso, nonostante Bolsonaro avesse insistito, senza prove, nel presentarsi come vittima di una frode elettorale. L’allora presidente, che non poteva essere rieletto, terminava il suo mandato il 1° gennaio, quindi, secondo il procuratore, c’era l’urgenza di avvelenare il suo successore a dicembre.
Ieri, l’ufficio del procuratore generale del Brasile ha accusato Bolsonaro e 33 presunti complici di partecipare a un’organizzazione criminale armata; di abolire violentemente lo stato di diritto democratico; di organizzare un colpo di stato; del reato di danno qualificato per violenza e grave minaccia contro il patrimonio del sindacato; e di deterioramento del patrimonio nazionale.
Ha anche rivelato che gli imputati hanno parlato della possibilità di uccidere Lula, così come il vicepresidente Gerardo Alckmin e un ministro della Corte. “Il piano è stato approvato dall’allora Presidente della Repubblica”, ha affermato l’accusa in un comunicato. In quel testo, la Procura ha rivelato i dettagli del caso che continuerà il suo percorso nella Corte Suprema Federale, organo che deciderà se accusare formalmente o meno Bolsonaro, che nega le accuse.
“Le accuse si basano su manoscritti, file digitali, fogli di calcolo e scambi di messaggi che rivelano lo schema di rottura dell’ordine democratico. E descrivono in dettaglio il complotto cospirativo organizzato ed eseguito contro le istituzioni democratiche”, aggiunge il comunicato. (RT)
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
Essendo già recitivo di tale reati senza ombra di dubbio è anche se ci sarebbe qualche dubbio al dubbio si da la certezza e la certezza la da una solo soluzione eliminare lui e i suoi seguaci fisicamente anche per escludere che un domani possono organizzare qualche colpo di stato prevenire e meglio che curare