Caccia F16Caccia F16

SE LA GUERRA FINIRA’ LA NOSTRA CLASSE POLITICA RESTERA’ AL SUO POSTO?

 

Le intenzioni di Donald Trump di porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina e le sue dichiarazioni di non considerare affatto le opinioni dell’Unione Europea nei prossimi, se ci saranno, colloqui di pace tra Mosca e Kiev hanno messo in guardia la nostra classe politica.

Si sono meravigliati perché Donald Trump vuole fare da solo dimenticandosi il loro storico vassallaggio nei confronti proprio degli Stati Uniti, Si sono meravigliati perché la loro parola non conta nulla. Ma quando l’Unione Europea ha contato qualcosa nelle scelte di politica estera, questa è sempre stata dettata dalla Casa Bianca.

Ora si meravigliano, ma non si meravigliavano quando dalla Casa Bianca gli hanno detto che bisognava combattere per la libertà e la democrazia in Ucraina. Hanno, come sempre hanno fatto, abbassato la testa e hanno accettato ciò che gli veniva ordinato da Washington. 

Io ho scritto innumerevoli volte che questa classe politica sta dov’è perché solamente deve obbedire agli ordini degli Stati Uniti, Oggi tutti i nodi di questa vicenda che è costata centinaia di migliaia di morti, sia tra le file ucraine che tra quelle russe, arrivano al pettine.

Se pensare che questa classe politica fosse un’appendice di quella statunitense tre anni fa era considerato perfino blasfemo, oggi gli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina lo dimostrano in modo inequivocabile. Siamo arrivati al tragico paradosso che proprio l’Europa non vuole che ci sia la pace tra i due contendenti. Siamo arrivati al paradosso che pur di tenersi stretta la sedia su cui gli Stati Uniti, ai tempi di Joe Biden li ha fatti sedere, i nostri politici dicono che non è possibile parlare di pace senza prendere in considerazioni le rivendicazioni di Kiev. Posizione che potrebbe pur essere legittima dato che per tre anni ci hanno martellato i gioielli di famiglia con la retorica dell’invasore e dell’invaso.

Purtroppo a questi ignobili, inetti, servi che ci stanno governando dell’Ucraina e del popolo ucraino non gli importa nulla adesso come non gli importava nulla all’inizio del conflitto. Tre anni fa stavano mettendo in pratica gli ordini di Washington, ora, pur di non ammettere che hanno sbagliato tutto, sono pronti a continuare la guerra mandando al macello altre centinaia di migliaia di soldati.

Sono disposti a continuare a giocare con le vite degli ucraini che il fantoccio per eccellenza, Zelensky, manderà  al macello per tentare di vincere una guerra persa in partenza pur di restare fedeli alla loro poltrona dorata. Non ci dovremo stupire se nel prossimo futuro qualcosa di grosso potrebbe accadere sul fronte. Questa volta dietro non ci saranno gli Stati Uniti come per gli attentati ai gasdotti North Stream, ma la stessa Unione Europea che teme che la guerra termini. Intendiamoci bene: non ho pensato in passato, e continuo a pensarlo oggi, che Donald Trump sia l’incarnazione del Messia, colui che vuole la pace universale. Al contrario lui è semplicemente il nuovo direttore generale dell’impresa Stati Uniti eletto dal consiglio di amministrazione nel quale siedono i principali fondi di investimento e i più grandi capitalisti mondiali. Il solito complotto, certo, uno dei tanti che alla fine si dimostrerà vero.

Ma torniamo nel vecchio continente. Come potrebbero i nostri politici ammettere di aver sbagliato? Gli abbiamo detto in tutte le salse che le sanzioni contro la Russia si sarebbero ritorte contro di noi, ma nulla. Gli abbiamo detto che la guerra non era per il popolo ucraino, ma per debilitare e rendere l’Europa un continente morto economicamente. Sordi come talpe. Gli abbiamo detto che rinunciare al gas russo sarebbe stata la rovina dei nostri paesi, ma anche questa era propaganda pro russa. Non possono abiurare tutto quello che hanno cercato di farci credere, e purtroppo molti, forse troppi, ci hanno creduto.

Ma cosa accadrà adesso? Praticamente nulla. La guerra terminerà con qualche tipo di accordo, l’Europa dei nostri politici resterà fedele alla sua linea: la Russia è il paese cattivo, l’Ucraina il paese invaso. Se ci fosse una logica in tutto questo i nostri politici dovrebbero semplicemente togliere il disturbo e prendersi una vacanza a vita. Dovrebbero sparire dalla faccia della terra spinti fuori a pedate dai cittadini europei. Ma questo non accadrà. Il tempo delle rivoluzioni è finito.

Non accadrà perché semplicemente coloro che dovrebbero prendere a pedate nel didietro i nostri politici sono gli stessi che fino a poche settimane fa li seguivano come docili cagnolini. Sono quelli che credevano che i russi avessero finito i chip per i missili e li stavano togliendo alle lavatrici, Sono quelli che credevano che a Bucha gli ucraini li avessero uccisi i Russi, Sono quelli che credevano che i russi, avendo terminato le armi, combattevano con le pale, Sono quelli che hanno creduto che i gasdotti North Stream li aveva bombardati Putin. Sono quelli che di fronte ai bombardamenti degli ucraini sui civili dicevano che anche i russi uccidevano i civili dall’altra parte. Sono quelli che credevano che i soldati nord coreani stavano combattendo a Kursk. Sono quelli che manifestavano le nelle piazze per sostenere la democrazia ucraina. Sono quelli che non si meravigliavano quando il democratico Zelensky chiudeva tutti partiti di opposizione. Son quelli che …

Insomma sono quelli che hanno creduto alle notizie diffuse dai nostri giornalisti pagati con i soldi dell’USAID.  Come potrebbero adesso, dopo aver sostenuto le posizioni che esprimevano i loro politici di riferimento in tutti i talk show, nelle interviste nei tg, in Parlamento quando votavano l’ennesimo pacchetto di aiuti per Kiev,  partire per buttarli tutti fuori a pedate nel didietro? Dovrebbero ammettere di essersi sbagliati, di essere stati presi per i fondelli per anni senza accorgersene, dovrebbero ammettere che noi, agenti russi sotto copertura, avevamo ragione.

Non lo possono e non lo vogliono fare perché l’orgoglio non glielo permette. Ammettere di aver sbagliato non fa più parte delle qualità umane, non è più un valore. Tutti hanno ragione, provate a parlare con le persone e ve ne accorgerete, chi dice, dopo aver ascoltato, e questo è già difficile che accada, “tu hai ragione, mi sono sbagliato”. Vi ricordate quando Fonzie nei famosi telefilm “Happy Days”, non riusciva a pronunciare la frase “Ho sbagliato”? Oggi è lo stesso, quanti hanno la forza di ammettere uno sbaglio?

Ecco perché non cambierà nulla. I nostri politici resteranno al loro posto, noi continueremo a pagare per l’Ucraina o per un altra guerra. Quando la nostra classe politica si troverà, se succederà, alle corde escogiterà mille giustificazioni che saranno bevute, come è stata bevuta per tre anni la propaganda sulla guerra, come acqua fresca in una giornata calorosa, dalla maggior parte dei cittadini che, purtroppo, oltre a non ammettere gli sbagli, non sono più abituati a ragionare con la propria testa.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Un pensiero su “SE LA GUERRA FINIRA’ LA NOSTRA CLASSE POLITICA RESTERA’ AL SUO POSTO?”
  1. Detto che non cambiare nulla che i nostri politici come quelli europei caleranno la testa e diranno si a loro padrone americano e resteranno dove sono il quesito che ci dobbiamo porre è come fare per svegliare i cittadini italiani e tutti i cittadini europei da questo sogno da questo incubo che ci porta piano piano alla schiavitu per generazioni eppure ci sarà una soluzione per svegliare i cittadini da questo brutto sogno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *