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PER GLI STATI UNITI IL GOVERNO CUBANO HA I GIORNI CONTATI 

 

La nuova amministrazione statunitense guidata da Donald Trump è convinta che il governo di Cuba abbia i giorni contati.

Se nei confronti della guerra in Ucraina le posizioni di Donald Trump sembrano essere molto diverse da quelle del suo predecessore, su  Cuba la musica non cambia, il nuovo governo tenta in tutti i modi di far capitolare la rivoluzione.

“Il governo cubano si trova probabilmente nel punto più debole che abbiamo mai visto. La gente lo dice sempre, ma questa volta è così. E il desiderio di cambiamento del popolo cubano è schiacciante. Anche la sua struttura di leadership sa che il cambiamento è inevitabile”, ha detto Mauricio Claver-Carone, inviato speciale per l’America Latina del governo di Donald Trump, in un’intervista con Politico.

Claver-Carone ha espresso la sua certezza della vicinanza di un cambiamento democratico per l’isola: “Il modello cubano è ovviamente morto. Non si sente nessun paese della regione dire: ‘Voglio essere come Cuba’. La transizione non è solo inevitabile, ma probabilmente imminente”. Secondo lui, più che quando accadrà, bisognerà vedere chi guiderà il cambiamento a Cuba e come. Sicuramente, secondo lui, uno di quelli che alla Casa Bianca definiscono prigionieri politici, dimenticandosi che se si trovano nelle patrie galere non è per le loro idee politiche contro l’attuale governo, ma per atti violenti compiuti durante qualche manifestazione di protesta.

L’inviato speciale per l’America Latina dell’amministrazione repubblicana, interrogato sul ruolo che l’attuale governo degli Stati Uniti può svolgere in questo cambiamento, ha risposto: “Seno che possiamo essere molto creativi. Molto creativi”.

Le dichiarazioni di Mauricio Claver-Carone su Politico contrastano però con il congelamento – annunciato lo scorso 28 gennaio – di tutti i programmi di sovvenzioni e prestiti finanziati dalle agenzie federali per gli aiuti esteri. Tra gli aiuti esteri non bisogna dimenticare che la galassia dei mezzi di informazione che diffondono quotidianamente false o poco probabili notizie su Cuba da sempre hanno ricevuto lauti appoggi finanziari proprio dalle varie agenzie statunitensi come l’Usaid o la Ned.

Se fino ad oggi molti negavano di ricevere per il loro lavoro i soldi dalla Casa Bianca, o per lo meno, quando lo ammettevano, dicevano che non erano quelli che servivano per il mantenimento delle loro strutture, oggi proprio questi rappresentanti della libera e indipendente informazione iniziano a piangere miseria, un po’ come sta accadendo per i liberi e indipendenti mezzi di informazione ucraini, colpiti anche loro dalla scure trumpiana.

In interviste con la Voce d’America, oppositori e giornalisti che si definiscono indipendenti , ma di quale indipendenza si parla non è noto,  si sono espressi sulla cessazione di questi aiuti.

“Senza queste risorse queste organizzazioni non possono operare”, ha spiegato dal Maryland, negli Stati Uniti, l’avvocato Laritza Diversent, direttrice dell’organizzazione Cubalex. Noi ce ne faremo una ragione … sai che perdita per il giornalismo mondiale.

Ha aggiunto poi che la mancanza di finanziamenti potrebbe causare uno tsunami. “Il fatto che le organizzazioni non possano operare significa che l’impunità può essere molto maggiore all’interno del governo. Le violazioni dei diritti umani rimarranno senza documentazione, senza visibilità, senza denuncia perché le organizzazioni non hanno le risorse per poter fare le loro operazioni”. Ma se fossero animate da un vero amore per la diffusione della verità sul governo cubano e non avessero optato per aderire alla controrivoluzione mediatica per soldi svolgerebbero il loro lavoro anche gratuitamente. Pensare però che si lavori gratuitamente per portare avanti una causa sembra non appartenere alla morale di  questi giornalisti, anche se per chiamarli così’ ci vuole una grande fantasia.

A tale proposito da Cuba, il giornalista indipendente (?!) Boris González Arenas ha confermato che per niente non si fa niente. “L’aiuto estero degli Stati Uniti è stato fondamentale per la rete di media che è stata assemblata nella nazione cubana nel corso di questi anni per denunciare il comunismo e denunciare il castrismo, e con una produzione di contenuti brillanti… fondamentale per la cultura di questi anni”. Inutile sottolineare che fino ad oggi questi ignobili personaggi negavano categoricamente, anche quando venivano presi con le mani nella marmellata, di ricevere per il loro lavoro compensi dagli Stati Uniti.

Ma adesso che pare abbiano l’acqua al collo media come Cubanet e Diario de Cuba, di fronte al congelamento di questi fondi, hanno avviato campagne sui loro social network per ottenere il sostegno dei loro seguaci e poter continuare a diffondere le solite informazioni di parte.

Insomma pare proprio che il ciclone Trump che si è abbattuto sulle varie agenzie governative che hanno, anche durante la sua precedente amministrazione, finanziato a pioggia le varie organizzazioni controrivoluzionarie cubane, abbia creato non pochi problemi a tutte quelle sanguisughe che  si sono nutrite, grazie a finto giornalismo, dei soldi provenienti dai bilanci degli Stati Uniti inventandosi lavori ben pagati e rispettati. Ora probabilmente dovranno trovarsi un altro lavoro.

Inoltre,, finalmente, hanno gettato la maschera ammettendo di vivere solamente grazie ai finanziamenti della Casa Bianca e che il loro amore per un cambio di governo a Cuba è legato solamente alla possibilità  di rimpinguarsi il portafoglio.

Resta però da capire quale creatività intende usare Mauricio Claver-Carone per far definitivamente capitolare il governo di L’Avana, sicuramente non quella di continuare a finanziare a pioggia i pidocchi della controrivoluzione made in Miami che ha utilizzato per decenni la falsa informazione per spingere il popolo cubano all’insurrezione. Insurrezione che albergava  solo nelle fantasie dei malati dirigenti che hanno affollato la Casa Bianca.

 

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Un pensiero su “PER GLI STATI UNITI IL GOVERNO CUBANO HA I GIORNI CONTATI”
  1. Purtroppo la situazione a Cuba è drammatica, manca veramente di tutto e spesso mi chiedo come fanno i cubani a tirare avanti senza più una guida come Fidel che sapeva convincerli a resistere. L’attuale governo purtroppo sembra non avere la capacità di reggere la situazione che in un certo senso può considerarsi addirittura peggiore del Periodo Especial.
    Bisogna inoltre tenere in conto che è venuto meno il sostegno di altri paesi che ora si trovano a dover affrontare le serie difficoltà della loro situazione interna. Una speranza può essere quella dell’adesione ai BRCS+ che sembra dietro l’angolo ma se non ci sarà un cambio di velocità da parte di tutti si rischia di perdere anche questa opportunità e le divisioni che si sono create all’interno della società dove chi specula si arricchisce e chi lavora onestamente se la passa malissimo, potrebbero degenerare in maniera devastante.

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